Nell’ultimo post di questa saga vi ho accennato a un trucco della mia libreria. Invero è poca cosa, ma ve la racconto lo stesso. Sui miei scaffali i libri stanno in doppia fila, senonché di solito i libri in seconda fila non si vedono, per leggere il titolo devi togliere quelli davanti e svelare i retrostanti. Morale, ho inventato il “tacco”: un rialzo in legno di circa 8 centimetri consente di elevare i libri posti in seconda fila quel tanto che basta per leggere il dorso e favorire l’immediata identificazione. Facile e chiaro, direte voi: solo che quando ho allineato il mio tesoro in doppia fila, mi sono reso conto che anche in questo caso era necessaria una signora scelta: stante l’ordine tematico nonché alfabetico, chessifa: la fila dietro segue quella davanti o la accompagna? Cioè: se un singolo scaffale finisce con la R, per dire, alle sue spalle parte la S oppure ci sono altri R? Ho scelto la seconda soluzione, cioè per capirci gli autori con la R sia in prima che in seconda fila. Trovandomi subito avvinto da un’ulteriore questione, che vi racconterò a breve.
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