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E pensare che tutti i viaggiatori alla vista di Bergamo restano incantati, senza parole di fronte al profilo nobile e stupendo della Città alta. Stendhal assicurava che «il paesaggio di Bergamo è davvero il più bello che io abbia mai visto». Uno dei più grandi architetti di sempre, Le Corbusier, la sintetizzava così: «La città
[27] A riguardarlo da vicino, il terremoto è una faccenda terribilmente democratica. Piglia tutti, chi viene viene, mica fa distinzioni sociali o di censo. Lo sa bene Ignazio Silone, che ha vissuto sulla sua pelle la scossa del gennaio 1915 nella Marsica: «In una contrada come la nostra, in cui tante ingiustizie rimanevano impunite, la
[26] I terremoti hanno fatto l’Italia, altro che i Savoia. Nei secoli distruzioni e ricostruzioni hanno modificato il paesaggio, lo hanno per così dire rifatto. Eppure, l’uomo – capriccioso e ostinato come solo un bambino – sembra aver dimenticato la sua precaria condizione, seduto com’è su di una terra inquieta, sempre pronta a riprendersi ciò
Romanzo di atmosfere e di sorprese, questo Sorriso ne strapperà più d’uno. A chi ama sentirsi raccontare una storia e a chi, come il sottoscritto, le storie ama raccontarle. Perché, sia chiaro, una storia siffatta l’avrei raccontata più che volentieri.
Claudio Calzana dimostra di saper padroneggiare una lingua densa e ricercatissima, anche nel reinventare e far propri modi di dire della parlata lombarda. Vera rivelazione di quest’annata letteraria, Il sorriso del conte è un romanzo tanto ben scritto da far venire alla memoria le Vite di uomini non illustri del grande Giuseppe Pontiggia.
Il sorriso del conte ha un plot denso, l'autore un talento per il narrare inteso come affabulazione.
A voler andare per le scorciatoie dell’analogia si potrebbe osservare: si fa presto a dire Camilleri. Ma sarebbe ingeneroso limitarsi a dire che Claudio Calzana regge il confronto. Esperia non è solo il racconto di una sfida ma la suggestiva fotografia di un'epoca.
... sono le parole, con la loro espressività sonora, a condurre la narrazione, a rendere con brevi, fulminanti sequenze, tutta una scena, tutto un sentimento e, non raramente, a suscitare, con un sobbalzo linguistico, un’autentica risata.
In Esperia Calzana ha avuto un'idea divertente e soprattutto l'ha sviluppata con gusto, così che il matrimonio tra l'epopea del colonnello e del Wild West Show e il piccolo circo dei bergamaschi ne esce perfetto.
C’è nei tuoi romanzi qualcosa di Gadda: uno stile italico, una certa forma barocca del periodo, l’uso del dialetto e dei dialettismi, l’uso dell’articolo di fronte ai nomi propri, ma soprattutto una magnifica ironia.
Una prosa ragionata, frutto certo di un preciso lavoro di lima e di ricerca. La cantante è un romanzo piacevole e divertente: leggero, sì, ma in senso quasi calviniano.
.... quel che colpisce di Calzana è la scrittura: uno stile personale, senza sbavature, mai pomposo, semmai lieve, spiritoso.
Claudio Calzana è uno scrittore che diverte, perché scrive come parla. Lo stai ad ascoltare come si faceva con Piero Chiara, perché gira e rigira le storie son le stesse, fatte di uomini e situazioni, invenzioni per rendere meno amara la vita.
Ho appena finito di leggere Lux e devo confessarti che in questo periodo il momento più bello della giornata era quando andavo a letto e sapevo di ritrovare i miei vecchi amici e continuare a divertirmi con loro…
Questo Lux appassiona, intriga, ed è ben congegnato. Calzana mette sulla scena della carta dei protagonisti di provincia che non sfigurerebbero tra i “soliti ignoti” di Mario Monicelli.
Uno stile che è «già» il libro: ironico e fulminante, giocato su un registro linguistico apparentemente «popolare», che in realtà è frutto di una scrittura meditata e ben controllata, capace di rendere l’immediatezza della parlata lombarda senza perdere mai in lucidità.
Nessuno aveva mai raccontato la scuola dando la parola a chi la vive in prima persona, gli studenti. Gli anni e i giorni è una fotografia, affettuosa e reale, della scuola come esperienza e fetta importante di vita.
Come richiesto dal cliente, abbiamo realizzato un sondaggio per determinare quale fosse il personaggio preferito de Il sorriso del conte. Partiamo dall’affluenza: hanno votato 69 aventi diritto, praticamente tutti i lettori del libro, che secondo nostra proiezione non possono essere più di 81...
[25] A dar retta a Google Maps, tra Teora e Ricigliano ci sono meno di 50 chilometri, diciamo un’oretta di macchina. Non ai tempi del dopo sisma, ovviamente, quando le strade erano un’incognita, la benzina non la trovavi, il ghiaccio era sempre in agguato e del guard-rail talvolta restava giusto un frammento. Ma mi ero
Il numero di marzo di Irpinitaly ospita una puntata del mio Ritorno in Irpinia. Ringrazio di cuore per la pubblicazione il direttore della rivista, Marco Carbone. Tutte le puntate del mio Ritorno in Irpinia.
Eccomi con i primi numeri del Torneo letterario indetto in collaborazione con Just-Lit. Il tema da rispettare, come sapete, era Analogico-Digitale. Non una cosa semplice, stare in 7 parole è già un bel vincolo, figurarsi dar retta a un argomento. Non a caso mi aspettavo pochi racconti, qualche decina a essere ottimisti: e invece ne
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