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Tutto è assolutamente realistico e dettagliato in questo dipinto di Magritte. Se non fosse che lo specchio si rifiuta di fare il suo lavoro, prendendosi gioco di noi altri spettatori. Edward James, il mecenate qui ritratto, non lo vediamo in viso, a perfetta e compiuta negazione. Il realismo più compiuto è al servizio dell’inquietudine più
Già l’òlea fragrante nei giardini d’amarezza ci punge: il lago un poco si ritira da noi, scopre una spiaggia d’aride cose, di remi infranti, di reti strappate. E il vento che illumina le vigne già volge ai giorni fermi queste plaghe da una dubbiosa brulicante estate. Nella morte già certa cammineremo con più coraggio, andremo
Confesso che i libri li annuso volentieri, siano essi freschi di stampa piuttosto che vecchi volumi ingialliti, di quelli a rischio muffa, per capirci. Ecco, chi come me si fa prendere dal profumo dei libri appartiene di diritto alla tribù dei collezionisti, gente che per scelta e condizione è perennemente inquieta. Basta leggersi lo straordinario
Romanzo di atmosfere e di sorprese, questo Sorriso ne strapperà più d’uno. A chi ama sentirsi raccontare una storia e a chi, come il sottoscritto, le storie ama raccontarle. Perché, sia chiaro, una storia siffatta l’avrei raccontata più che volentieri.
Claudio Calzana dimostra di saper padroneggiare una lingua densa e ricercatissima, anche nel reinventare e far propri modi di dire della parlata lombarda. Vera rivelazione di quest’annata letteraria, Il sorriso del conte è un romanzo tanto ben scritto da far venire alla memoria le Vite di uomini non illustri del grande Giuseppe Pontiggia.
Il sorriso del conte ha un plot denso, l'autore un talento per il narrare inteso come affabulazione.
A voler andare per le scorciatoie dell’analogia si potrebbe osservare: si fa presto a dire Camilleri. Ma sarebbe ingeneroso limitarsi a dire che Claudio Calzana regge il confronto. Esperia non è solo il racconto di una sfida ma la suggestiva fotografia di un'epoca.
... sono le parole, con la loro espressività sonora, a condurre la narrazione, a rendere con brevi, fulminanti sequenze, tutta una scena, tutto un sentimento e, non raramente, a suscitare, con un sobbalzo linguistico, un’autentica risata.
In Esperia Calzana ha avuto un'idea divertente e soprattutto l'ha sviluppata con gusto, così che il matrimonio tra l'epopea del colonnello e del Wild West Show e il piccolo circo dei bergamaschi ne esce perfetto.
C’è nei tuoi romanzi qualcosa di Gadda: uno stile italico, una certa forma barocca del periodo, l’uso del dialetto e dei dialettismi, l’uso dell’articolo di fronte ai nomi propri, ma soprattutto una magnifica ironia.
Una prosa ragionata, frutto certo di un preciso lavoro di lima e di ricerca. La cantante è un romanzo piacevole e divertente: leggero, sì, ma in senso quasi calviniano.
.... quel che colpisce di Calzana è la scrittura: uno stile personale, senza sbavature, mai pomposo, semmai lieve, spiritoso.
Claudio Calzana è uno scrittore che diverte, perché scrive come parla. Lo stai ad ascoltare come si faceva con Piero Chiara, perché gira e rigira le storie son le stesse, fatte di uomini e situazioni, invenzioni per rendere meno amara la vita.
Ho appena finito di leggere Lux e devo confessarti che in questo periodo il momento più bello della giornata era quando andavo a letto e sapevo di ritrovare i miei vecchi amici e continuare a divertirmi con loro…
Questo Lux appassiona, intriga, ed è ben congegnato. Calzana mette sulla scena della carta dei protagonisti di provincia che non sfigurerebbero tra i “soliti ignoti” di Mario Monicelli.
Uno stile che è «già» il libro: ironico e fulminante, giocato su un registro linguistico apparentemente «popolare», che in realtà è frutto di una scrittura meditata e ben controllata, capace di rendere l’immediatezza della parlata lombarda senza perdere mai in lucidità.
Nessuno aveva mai raccontato la scuola dando la parola a chi la vive in prima persona, gli studenti. Gli anni e i giorni è una fotografia, affettuosa e reale, della scuola come esperienza e fetta importante di vita.
Come richiesto dal cliente, abbiamo realizzato un sondaggio per determinare quale fosse il personaggio preferito de Il sorriso del conte. Partiamo dall’affluenza: hanno votato 69 aventi diritto, praticamente tutti i lettori del libro, che secondo nostra proiezione non possono essere più di 81...
Uno dei pezzi più letti in assoluto del mio blog è quello che ho dedicato al maestro Fratus, incredibile figura di educatore del primo Novecento. Rileggendolo oggi, mi son tornate in mente le mie elementari (inizio anni ’60). Protagonisti una trentina di maschiacci tenuti a bada da un unico maestro, Giacomo Panseri. Il quale aveva
Agosto, bianco di una luce vasta, la resa del nemico senza più condizioni, la vittoria plenaria dell’estate. Riverbero metallico del solleone, ma notti psicotrope, amniotiche. È la maturità dell’anno eppure la prima avvisaglia del crollo. Agosto, bianco di una luce vasta, già mostra la stagione fessurata nel zigzagare dei lampi di calore. Valerio Magrelli, Agosto,
Pensi “libro” e subito sovviene l’incanto delle pagine quando la storia ti prende, o se vuoi la riflessione; oppure quel profumo speciale che hanno i tomi, si sa che la carta è una faccenda viva. In verità vi dico che quando maneggio libri – nel vano tentativo di regalar loro l’ordine migliore, ovvero quando li
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