Il sorriso del conte

Il mio primo romanzo (2008), scritto per “colpa” di Andrea Vitali.

A Bergamo, tra il 1915 e il 1988, si succedono tre generazioni di conti Salani, originariamente facoltosi produttori di carta: Gabriele, laborioso ma incapace di gestire con profitto l’azienda familiare; Gian Giacomo, dapprima amorfo, indolente, succube dell’energica moglie Irene, poi scatenato viveur e frequentatore di case d’appuntamenti; infine Angelo, personaggio estroso, contraddittorio: da un lato egocentrico, beffardo e gaudente come il padre, dall’altro capace di un profondo affetto verso la moglie Teresa, la madre, l’unica figlia, una domestica traccagnotta e uno strampalato ma anche geniale giardiniere.

Tutta la seconda parte del romanzo ruota intorno a una paradossale indagine che un simpatico sacerdote, don Luigi Previtali, ex compagno di scuola del conte Angelo, conduce subito dopo la morte dell’amico, per scoprire quale retroscena si nasconde dietro una strana disposizione contenuta nel testamento del defunto. Spunterà così, alla fine, una spiazzante sorpresa di segno femminile.
Scritto in una prosa scoppiettante, ispirata ai modelli di Piero Chiara e di Andrea Vitali, il libro è pervaso da uno humour micidiale nell’inquadrare e trafiggere “vizi privati e pubbliche virtù” di un piccolo mondo lombardo. Antico, sì, ma, al tempo stesso, modernissimo.

Il Prologo

A dar retta al sorriso del defunto, il Paradiso c’è, eccome. Scapestrato finché si vuole, puttaniere di vaglia, biscazziere da favola, padre giammai in esercizio, ma lì sul letto di morte, nella grande sala del palazzo di famiglia alla periferia di Bergamo, il conte Angelo Salani appariva davvero sublime. Spirato il giorno prima, mercoledì 14 dicembre 1988, il conte infondeva una semplice quiete, la pace con se stesso, finalmente, dopo tanto penare.

Continua a leggere ..

Parte II, Capitolo 10 | Omelia

Ogni scrittore lo sa bene: alcuni argomenti sono molto difficili da narrare, a volte persino impossibili. Come potete immaginare, ciascun autore ha il suo punto debole e spinoso. Omelia, decimo capitolo della seconda parte de Il sorriso del conte, è stato complicatissimo da portare a termine…

Continua a leggere

 

Recensioni

2009
Luglio
11.07.09 Segnalazione su La Provincia di Como


Gennaio
26.01.09 Classifica dei libri più venduti a Bergamo
13.01.09 L’Avvenire

2008

Dicembre
15,12.08 Classifica dei libri più venduti a Bergamo
01.12.08 Classifica dei libri più venduti a Bergamo

Il «Sorriso» secondo Andrea Vitali
Non è da tutti morire col sorriso sulle labbra. Né essere conti, in verità, o beneficiati d’altri variabili quarti di nobiltà. Nella fattispecie de Il sorriso del conte, però, le due cose sembrano necessarie, addirittura indispensabili per creare la magia, la verosimiglianza del racconto.
 
Marco V. Burder recensisce «Il sorriso del conte»
Il booktrailer

Questo video di tre minuti è un regalo che ho voluto fare a tutti gli affezionati lettori del mio primo romanzo.