Profumo di libri

Le 5 bombolette al profumo di libri. Per dire che qui non si inventa nulla.

Confesso che i libri li annuso volentieri, siano essi freschi di stampa piuttosto che vecchi volumi ingialliti, di quelli a rischio muffa, per capirci. Ecco, chi come me si fa prendere dal profumo dei libri appartiene di diritto alla tribù dei collezionisti, gente che per scelta e condizione è perennemente inquieta. Basta leggersi lo straordinario libro di Pablo Echaurren, Nel paese dei bibliofagi – che tra l’altro sfoggia una prosa straordinaria, futurista ed esplosiva – per rendersi conto del machiavello che afferra chi si consegna armi e bagagli a questi parallelepipedi ingegnosi, e ne diventa in qualche modo schiavo, o addirittura periferica, nel senso della stampante rispetto al computer, per capirci. E qui mi sovviene il racconto di Ermanno Rea, L’occhio del Vesuvio, dove un anziano grecista è alle prese con un operaio polacco incaricato di costruire la libreria assoluta, unica e meravigliosa, quella capace di far vivere e insieme contenere un tesoro di storie e copertine. Non sto a dirvi come va a finire, ci mancherebbe, ma ve lo consiglio.
Per i nostalgici dei libri di una volta, i libri da perderci il naso dentro, magari legati a mano – altro che tenuti insieme con la colla, con quella carta da pacco che lasciamo stare – per i nostalgici, dicevo, mi sovviene che parecchio tempo fa un sito americano si era inventato Smell of Books, un profumo che sa di pagine appena stampate, ovvero antiche, ovvero chissà che cosa. Alla fin della fiera delle semplici bombolette che per pochi dollari l’una promettevano 5 diversi aromi: profumo di libri nuovi di pacca, freschi di torchio; ammuffiti, ovvero antichi al punto giusto, con retrogusto di polvere ed acari magari; la terza idea è nientemeno un concentrato dell’effluvio di 20mila libri di seconda mano, adatto a chi adora gli animali (ma come fanno a pensarle cose del genere? America, oh terra felice, popolata di sogni e sorprese…); senza scordare un aroma “emotivo” – questo me lo figuro per gentili signorine alle prese con Jane Austen; e, per chiudere alla grande, ecco la fragranza alla pancetta croccante (!) dedicata a preferisce gli eBook, ma non disdegna la giusta attenzione alla linea, visto che si giura un basso contenuto di colesterolo. Chissà se sono ancora in commercio, in rete ho trovato giusto l’immagine che comprova il mio ricordo. Facile che l’azienda americana sia finita a gambe all’aria con i suoi immaginifici profumi. Ma la promessa dell’aroma, ecco, quella a momenti mi ossessiona ancora.

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