Nata il 28 aprile del 1923, Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, muore nel 1977 a soli 53 anni. Fu poetessa, saggista e traduttrice. Si presentava in terza persona con queste parole, semplici e definitive: “Ha scritto poco, e le piacerebbe aver scritto meno”. Un suo libro? Gli imperdonabili, pubblicato da Adelphi. Un suo verso? Eccolo: «La soglia è qui, non è tra mondo e mondo».
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Era una mistica, affamata di mistero, oltre i limiti del discorso e l’intelletto. Da quell’altezza poteva rimirare con distacco i patetici tentativi di maneggiare il mondo con gli occhi del trafficare quotidiano. Era convinta, Cristina, che il nostro tempo patisse l’esilio della forma e della liturgia. Che poi, a forza di dare spago solo alla sostanza, o materia, tutto in breve si deperisce e muore.
Grazie infinite, Camilla, non si potrebbe descrivere meglio l’intenzione e l’opera della Campo.
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