Falotico

Aggettivo prezioso e raro, falotico l’ho impiegato a conclusione del mio articolo dedicato a Una giornata con Dufenne di Mario Tobino. Bene, è giunta l’ora della spiega. Falotico significa bizzarro, strano, capriccioso, balzano e via scombinando. In Aracoeli, Elsa Morante lo impiega più volte, a riprova di una certa affezione: «Eppure, lo sfascio del mio sistema nervoso è tale, che nell’atto di porgere il mio passaporto allo sportello d’uscita, mi fulmina il sospetto falotico di venire bloccato qua in partenza come individuo politicamente indiziato» (Einaudi 1982, pag. 19). «E in questa anarchia falotica, di là dalle croci dei giorni, c’è lei che mi aspetta, coi suoi primi baci» (pag. 51). «E anche questo viaggio assurdo in Andalusia – al pari dello specchio falotico, ora dileguato nella sua ghirlanda barocca – non è forse altro che un fantasma onirico della mia accidia» (pag. 63). Nel primo caso, l’aggettivo si tira dietro un che d’imprevedibile e improvviso; nel secondo, rafforza il termine anarchia, che già di suo eccede le regole, o le ignora; nel terzo, lo specchio, infedele nel riflesso, ospita un’anamorfica visione.

In A vento e sole di Carlo Linati, libro del 1939, troviamo l’aggettivo in un contesto quasi sabbatico: «Questo personaggio frusto e falotico, questo folle santone da fiera riempie l’aria del suo monotono rullio e del suo lagno insistente» (pag. 249). In quel medesimo giro d’anni, qualcosa di simile ce lo propone Il mulino del Po di Riccardo Bacchelli: «Qualunque vista una notizia del mondo, che gli pervenisse, tra sognava in avventura d’un personaggio falotico come lui, ed errante a mezz’aria e sul fiume per i campi in compagnia col popolo fiabesco delle fate e dei folletti» (III, 183). Corrado Alvaro ambienta l’aggettivo in Roma vestita di nuovo del 1957, richiamando il Ventennio: «Si aggiunga la lunga abitudine al conformismo che non è facile da sradicare dopo i 22 anni di esperienza dittatoriale…, e si vedrà tutto un universo stranamente falotico, da non prendere sul serio, come appare in questo torrente di stampa» (pag. 139). Già, tutto sembra strano e bizzarro dopo vent’anni di regime, anche la libertà.

Si dice che falotico derivi dal francese falot, ovvero uomo stravagante. Sotto sotto crepita il termine greco fanòs, che vale fiaccola o lanterna. Come poi si arrivi dalla fiaccola al personaggio bizzarro è un mistero. Tranne ipotizzare – ma qui me la racconto da solo – che dentro ogni persona scombinata e sghemba arda una certa scintilla che magari per via del vento della vita prende una piega imprevedibile e maldestra, con una certa punta di periglio; oppure, e qui sta la via migliore, questa torcia abita soltanto in chi sa osare percorsi inediti, capaci di scansare gli altrui cammini e direzioni. Nel primo caso, come ammonisce Dante, da «Poca favilla gran fiamma seconda» (Paradiso, I, 34); nel secondo, ecco il continuo e bizzarro mutamento della vita per il Montale di Ossi di seppia.

«0 vero c’era il falòtico
mutarsi della mia vita,
lo schiudersi d’un’ignita
zolla che mai vedrò».

In effetti, basta evitare il giudizio che fa capolino il merito: forse falotico non è un personaggio eccentrico e stravagante, che scombina il mondo senza motivo e costrutto, o peggio reca danno agli altri senza trarne sugo; magari, per via di quel fuoco interiore che lo sprona a una certa dismisura, falotico è chi si provvede di regole inedite – anche in forma di sogno, persino di delirio – consapevole della propria differenza, fiero del proprio scandalo e valore. Ai comuni mortali serve tempo per comprendere la falotica infrazione. Ammesso che ci arrivino, s’intende.


Altre parole belle del mio repertorio.

2 Commenti

  • Rina Salvarani Posted 19 Dicembre 2021 19:28

    Proprio falotico questo aggettivo di cui ignoravo l’esistenza. E scorrendo per il sito ho trovato un sacco di parole belle, certo magari usarle in conversazione non è agevole ma perché no?

  • Giampaolo Ribolla Posted 12 Dicembre 2021 11:00

    Zero, ignoravo totalmente l’esistenza di questa bellissima parola. Sono andato a curiosare tra altre parole particolari qui sul blog: è una miniera!

Aggiungi Commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *