Respirare bene, vivere meglio

«Ma perché dovrei aver bisogno di imparare a respirare? È tutta la vita che respiro». Domanda più che legittima, ma ci sono la bellezza di 670 milioni di buoni motivi per imparare a respirare come si deve, tanti quanti sono i respiri che facciamo in una vita media. Così argomenta James Nestor in L’arte di respirare (Aboca editore), uno di quei libri che quando li leggi ti chiedi perché non li hai incontrati prima. Il testo è diviso in tre parti: nella prima, l’Autore chiarisce perché l’uomo, per lo meno quello moderno, è il peggior respiratore del regno animale, anche perché spesso usa la bocca e non il naso. Nella seconda, si ripercorrono le antiche pratiche di respirazione, motivandone i vantaggi in termini di salute e qualità della vita. Nella terza, si chiarisce che in particolari occasioni e prestazioni è opportuno respirare di più, non di meno.

Grazie a spunti storici, medici e pratici, Nestor ci aiuta a comprendere che respirare in maniera consapevole è decisivo per mantenere il corpo in equilibrio e regalarci una vita più lunga e migliore. La prima evidenza è perentoria: gli studi condotti sui teschi antichi hanno dimostrato che, contrariamente a noi, i nostri progenitori avevano denti dritti, nasi ampi, respirazione perfetta. Non solo: gli antenati masticavano molto più di noi, e cibi più duri, cosa che favorisce una migliore predisposizione complessiva dell’apparato. In questo ambito, a detta di Nestor, è in atto una vera e propria disevoluzione della specie: il cervello, che ci ha permesso di primeggiare sulle altre specie animali, nel tempo si è sviluppato a danno della cavità nasale, portandosi dietro non poche controindicazioni respiratorie. Per superare queste patologie è necessario in primo luogo inspirare ed espirare dal naso: questa è la prima regola per una buona respirazione.

Ciascuna narice, poi, ha la sua peculiarità. La destra è il “pedale del gas”: per questa via il corpo si scalda, la circolazione accelera, pressione e frequenza cardiaca aumentano. La narice destra attiva il nervo simpatico (quello legato al comportamento primario attacco-fuga) e manda più sangue all’emisfero sinistro del cervello. La narice sinistra invece è una sorta di freno, abbassa la pressione, riduce l’ansia, “nutre” l’emisfero destro del cervello. Ad esempio: per digerire, occorre inspirare ed espirare una trentina di volte dalla narice destra, tappando l’altra con un dito; prima dei pasti, lo stesso va fatto con la narice sinistra. Per equilibrare il corpo, si inala dalla destra ed esala dalla sinistra.

Respirare male significa depotenziare il diaframma, cosa che sovraccarica cuore e circolazione. il diaframma, come un pistone, deve scendere e salire il più possibile mentre si respira. Per bilanciare ossigeno e anidride carbonica nel corpo, è necessario inspirare ed espirare lentamente, con un ciclo costante. Per ottenere questo risultato occorre inspirare, sempre dal naso, per 5,5 secondi, ed espirare per altrettanti 5,5 secondi. Tranne in alcune esperienze di iperventilazione documentate nell’ultima parte del libro, sviluppate soprattutto da monaci tibetani, nella nostra epoca come si mangia troppo, si respira troppo: tutti abbiamo un problema di respirazione eccessiva. Non solo: noi tendiamo a non espirare completamente, trattenendo dunque aria viziata nel nostro organismo.

Respirare troppo ed espirare male sovraccarica tutti i nostri sistemi, che finiscono per indebolirsi; respirando meno, e più lentamente, ci garantiamo invece livelli maggiori di anidride carbonica, e dunque maggiore resistenza aerobica. Il celebre podista Emil Zátopek vinse 5mila, 10mila e Maratona respirando meno, percorrendo anche porzioni di gara in apnea. In generale, trattenere il respiro è un’ottima tecnica per ridurre l’ansia. La respirazione lenta ha anche un altro nome: preghiera. Le principali preghiere delle diverse fedi si dicono con cicli pressoché identici da 5,5 respiri al minuto.

In conclusione, ecco dieci buone pratiche per migliorare la respirazione.

  1. Respirare ed espirare sempre dal naso
  2. Inspirare/espirare con minore frequenza e più lentamente
  3. Inspirare/espirare per circa 11 secondi a ciclo, pari a 5,5 frequenze a ciclo e 5,5 cicli al minuto
  4. Inspirare a partire dal basso, da un punto posto circa un paio di centimetri sotto l’ombelico
  5. Quando si inspira, allargare il più possibile i polmoni, evitando di sollevare il petto
  6. Mentre si inspira, il diaframma “pistone” scende verso il basso, risalendo durante l’espirazione
  7. Espirare partendo sempre dalla pancia, tirandola verso l’interno mentre i polmoni si svuotano
  8. Espirare completamente l’intera riserva di ossigeno inspirata per non trattenere aria viziata
  9. Prima di mangiare: inspirare/espirare con la sola narice sinistra per circa 30 volte
  10. Per digerire: inspirare/espirare con la sola narice destra per circa 30 volte.

A proposito di salute, ridere fa benissimo. Per tacer di sei (6) miliardi di fermenti vivi.

4 Commenti

  • Vittorio Pepe Posted 30 Luglio 2022 17:24

    Interessantissimo.
    Senz’altro acquisterò e leggerò il libro.
    Grazie per il suggerimento.
    Vittorio Pepe

    • Claudio Calzana Posted 30 Luglio 2022 17:44

      Spero che il libro le piaccia e le serva, caro. Vittorio. Se le va, mi faccia sapere, grazie

  • Sofia Zenucchi Posted 3 Settembre 2021 18:32

    Comprato e divorato in due giorni! Grazie della segnalazione

  • Patti Posted 28 Agosto 2021 14:41

    A quanto pare, libro utile e necessario. Grazie davvero

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