Il tavolino tondo


Ora, io mica pensavo di scatenare tutto questo putiferio nel riferire il fatto che dal primo settembre sono responsabile della libreria Buonastampa di Bergamo. Dico putiferio perché ormai ho smesso di contare le mail che mi sono e mi stanno arrivando, per non dire i commenti, le indicazioni, i suggerimenti, i guarda questa anzi quella libreria. Ma non mi lamento, me la sono proprio cercata con quell’accorata richiesta di aiuto. E allora, cominciamo a fare un po’ di ordine. Le mail e i commenti arrivati si distinguono grosso modo in due rami: quelle di coloro che mi fanno coraggio, il mondo del libro è in crisi nera, inutile girarci intorno, per cui la rogna che mi sarei preso è di quelle difficili da grattare; e la maggioranza, per fortuna, che invece plaude all’impresa, anzi invidia chi può starsene tra i libri, bello beato a leggere, a spulciare. Già che ci sono vi segnalo l’articolo sull’Espresso di questa settimana che afferma la rinascita delle piccole librerie ai danni delle catene generaliste degli ipermercati. Magari è una favola per bambini, ma forse qualcosa di vero c’è, o meglio mi va di crederci. A qualche giorno dal mio insediamento, vi devo comunque riferire che le grane superano di gran lunga le meraviglie, e vorrei vedere. Ma l’adrelina sale, le idee sono a cascata, e da voi me ne sono arrivate alcune davvero niente male. Vi racconto la prima scelta che ho fatto: su un tavolino tondo, accanto a due poltrone, ho sparso a caso un bel po’ di novità, senza alcuna regola, va detto, così come viene viene. Diversi lettori hanno seguito il richiamo, si sono fermati, hanno sfogliato, si sono pure seduti. Qualcuno ha pure comprato. In un suo commento a un mio post precedente, Cristina mi ha segnalato una libreria davvero bella, con un tavolino all’ingresso: Cristina chiarisce che i libri da mettere sul tavolo devono essere quelli scelti dal libraio, non quelli che casualmente precipitano dal mercato. Bene, domani modifico. E sempre domani in Buonastampa dovrebbe apparire l’idea numero due, per la quale serve un mappamondo di quelli che si illuminano e girano in tondo. A che mi serve? Chi indovina, vince.
 

2 Commenti

  • ccalz Posted 10 Settembre 2012 21:24

    Acqua, cara Paola, acqua. Forse per un tuo passaggio direi fuochino, ma insomma. Per ora mi taccio, lo scoprirai solo leggendo………….

  • Paola Posted 10 Settembre 2012 18:26

    Per illuminare, (troppo banale); per indicare che: in libreria ci sono libri provenienti da tutto il mondo; ovunque tu vada un libro può essere un valido compagno di viaggio; l’amore per la lettura accomuna gli assetati di sapere; per scegliere mensilmente un Paese e invitare un autore famoso di quel luogo; leggendo puoi conoscere tutto il mondo; gente di ogni dove è la benvenuta in libreria; leggere è tra le cose più belle del mondo; … ti prego non tenermi sulle spine! Dimmelooo!

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