Il libro delle parole altrimenti smarrite è un’opera di Sabrina D’Alessandro in uscita per i tipi di Rizzoli. L’autrice è una giovane pubblicitaria innamorata delle parole desuete, ovvero le parole belle come le chiamo io su questo blog. Con fare materno le va a cercare, le spolvera, le accudisce, le fa risplendere come monete fior di conio. Un’opera meritoria: senza persone come Sabrina e il suo fiero “altrimenti” chissà quante voci verrebbero dimenticate per sciatteria, superficialità, analfabetismo di andata e ritorno. Vi segnalo anche il particolarissimo blog dell’autrice, dove l’intenzione è chiara fin dal titolo, per non dire la grafica, e dove potrete ammirare declinazioni perlomeno falotiche. Qui trovate il bell’articolo di Mario Chiodetti che mi ha svelato autrice, sito e volume (da “La Provincia” dell’8 aprile 2011).
18 Commenti
Certo che puoi mettercela, tutto quello che vuoi, anche il Mago Zurlì. Non vedo l'ora di leggere e pubblicare la tua recensione sulle mie colonne. Grazie, ciao.
Questo è l'incipit, è a posto. Poi la cosa dovrebbe farsi un po' più seria. Secondo te, posso metterci anche Maga Magò? 🙂
Il romanzo, opera d'esordio dello scrittore bergamasco Claudio Calzana, nel suo impianto rimanda certamente alla t…radizione della “fabula palliata”. Ora, sgomberiamo subito il campo dagli equivoci: che “fabula” non sta per roba da piccini e che, soprattutto, “palliata” nulla a che vedere con l'annoiarsi appunto a palla o con le palle tutte o nostre, giranti o pendenti che siano. Essa, la palliata, è, invece, l'antica commedia latina d'ambientazione ellenica (pallium è il nome dato dai Romani al nazionale indumento corto greco). La quale commedia, nel caso del libro in oggetto, direttamente da Roma caput mundi oggi si fa strada in quel di Bergamo.
Grazie mille, Paolo, ci tenevo molto al tuo parere. E ci tengo pure alla tua recensione, se e come la vorrai realizzare. Ma se non la fai, per posta ti recapito uno scataluffo come minimo nembrodico, guai a te se fai il ciuffalmosto.
Caro Claudio,
trovata anche la "frègola", in itinere, a spiegar la "fòia". La quale fòia qui forse è meglio non approfondire.
Finito, invece, il tuo romanzo. Straordinario, che mi viene quasi l'ùzzolo, appunto, di scriverti una recensione – finta eh – su 'sta novella palliata bergamasca. Che mischia, da par tuo, il sacro ed il profano… :-))
Hai capito! Potenza dei linguaggi settoriali: voi avvocati fate soldi con le collazioni. Per non dire le successorie…
Dicesi collazione…il "costo" del nostro sudatissimo impegno profuso nel controllo della consistenza tra gli originali e le copie: BASTA, DETTA COSI' LA LEVO DALLE MIE PARCELLE IMMEDIATAMENTE.
C'è anche un istituto in materia successoria…
Bepzzz…zzz…zzz
A proposito, Paolo: libro arrivato, oggi comincio a compulsarlo.
Mi fa piacere avere una così bella compagnia, grazie Paolo.
Dimenticavo: il suddetto libro ha viaggiato nel pacchetto insieme a "Il sorriso del conte", il DVD di Alice e quello di Willy Wonka. Un'allegra combriccola, insomma.
Eh no, Bepz, non è che puoi buttarla lì e poi scomparire. Noi vogliamo sapere il succo avvocatesco della faccenda! Parcelle escluse, of course.
Collazione è un diritto d'avvocato… non chiedetemi di più… le parcelle non le faccio io!!!! E nemmeno le incasso di questi tempi, ma questo è un altro discorso.. ciao
Bepz
E' arrivato oggi. L'ho solo sfogliato… 🙂
Vuol dire che il libro l'hai già preso e persino letto? Sono rimasto indietro di un giro…
"Collazione" nel libro non c'è. Però ci sta l' "ùzzolo", da salvare senza esitazione. La "frègola" invece, credo si stia avviando all'estinzione…
Leggere in giardino, che pace. Ti invidio, Mariangela. Io mi devo contentare di un giardino zen in ufficio, mentre il giardino di casa è una specie di francobollo, poco più. Insomma, non posso competere col dondolo.
Scoprire la propria allegra ignoranza è stimolante (però, "collazione" so cosa vuol dire…). Grazie, Claudio. Prenoto il libro pure io, con ancora più curiosità dopo aver fatto una capatina nel blog dell'autrice. Tra l'altro, sto giustappunto posizionando il dondolo in giardino in un luogo che per leggere sarà 'na meraviglia!
mariangela
Quando mi arriva il libro verifico, Paolo. Mi sa però che la signora ha selezionato termini più ricercati e rari. In fondo, oggi come oggi chi non fa collazione…
Claudio, chissà se nel libro c'è anche il termine "collazione". Che quando l'altro giorno l'ho incontrato mi è venuto subito da pensare – sarà stata traditrice anche l'ora intorno a mezzogiorno – ad un più che abbondante spuntino… 🙂
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