Alberi, non tombe?

urna Non fatevi trarre in inganno dalle apparenze: quella che vedete qui rappresentata è un’urna che nelle intenzioni del designer spagnolo Martin Azua ci dovrebbe consentire di dire addio ai cimiteri. in breve, Urna Bios è un’urna funeraria in noce di cocco, torba e cellulosa che trasforma le ceneri del defunto in un albero dopo la morte. Dentro l’urna c’è un seme (albero a scelta), che crescerà per ricordare la persona defunta. Come funziona l’urna? Grazie alla sua struttura, mantiene il seme separato dalle ceneri. L’albero cresce nella parte superiore, fino a che il rivestimento si degrada e l’intera urna diventa parte del sottosuolo e fertilizzante per l’albero. Per saperne di più, basta andare al sito corrispondente. Mi resta più d’un dubbio su questa proposta di design, che costa 75 euro sia nella versione umana che per animali. A me sorride piuttosto l’idea della tomba con lapide e scritta, vicino alla quale si sosta reverenti. Siffatte versioni bio – che pure hanno il crisma della moda e del momento – non vanno al cuore della questione, che poi è quella del lutto e della sua condivisione. Estinguere i cimiteri non mi pare la risposta che cerchiamo, anche perché non offre le parole necessarie, che vanno scavate con cura dentro di noi, e per l’appunto condivise. Senza dire che mi vedo già simil-funerali con tizi dal pollice verde ad officiare, in gita per colline e piane, alla ricerca del luogo meglio esposto e soleggiato. E’ in ogni caso gradito un vostro parere, che mi orienti e aiuti quanto basta.

3 Commenti

  • ccalz Posted 7 Aprile 2014 18:20

    I fiori di plastica noooooo! Piuttosto uno schermo con immagini di prati e distese di fiori, con annesso profumo che si sparge in sintonia. In America ci stanno pure cose così, con cellule che attivano il video quando il parente si ferma a contemplare. Io alla fin fin e di mio preferisco la lapide con sotto il corpicello che si decompone. Che poi ci si può sbizzarrire con la scritta….

    • Mariangela Posted 7 Aprile 2014 21:37

      Per esempio: “Non fare quella faccia, anch’io preferirei essere steso al sole su una sdraia!”

  • Mariangela Posted 6 Aprile 2014 19:47

    Beh, in effetti a me piacerebbe che le mie ceneri fossero sparse un po’ qua un po’ là in giardino, con l’illusione che gli atomi di carbonio che esse contengono – che poi, così come ha narrato Primo Levi nel suo “Il sistema periodico”, non sono altro che me – tornino libere all’istante, andandosi a ricomporre in molecole vai a sapere di quale creatura animale o vegetale. Però, forse, la mia è solo megalomania.
    E allora, lasciamo che chi resta mi pianga a modo suo. Oddio, non è che l’alternativa di un degrado lungo e nauseabondo dei miei resti protetti dallo stagno di una bara mi renda felice. Tutt’altro. Ma mica posso pretendere di comandare pure da morta. Per concludere, arginando la mia consueta logorrea, rispondo alla tua domanda, Maestro CCalz: un contenitore industriale con tanto di seme scelto su un catalogo? No, grazie. Alla bisogna, preferisco il caso. Magari guidato dal vento. E se no, mi armerò di pazienza e tornerò cenere in qualche decina di anni. Per la pace del cuore di chi avrà bisogno di una tomba per ricordarmi. Su una cosa però sono inflessibile: i fiori di plastica non li voglio. Lo farò scrivere sulla lapide.

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