Ma vuoi mettere il tempellone?

Botero, Sala da pranzo

Cari miei, converrete che un conto è pingue, grasso, obeso, atticciato; ovvero paffuto, adiposo o corpulento; senza scordare solido, massiccio e consistente. Son sinonimi, ma mica voglion dire la stessa e medesima cosa: se un’espressione esiste, ci sarà pure un motivo. Grasso è termine generico, prevedibile e persino malfatto; adiposo inerisce allo strato esterno, obeso vira già verso il medicale. E mi fermo qui per non tediare. Ma non senza aggiungere lo strepitoso tempellone, che la Crusca segnala per uomo grosso e goffo insieme. Vien da tempellare, dondolare, che a sua volta discende dalla tempella, ovvero la tavola di legno che desta i frati con opportuno meccanismo. Diciamo una specie di campana, mica per niente sotto sotto la parola riposa il tempus. Tempus fugit, astat mors, si legge a Finisterre. Dice il Cantù in Margerita Pusterla: «Poiché allora non adopravasi cura per illudere il popolo, gli arresti si facevano clamorosamente, a suon di campane. E la campana del Broletto nuovo aveva cominciato a tempellare». Vabbè, diran quei pochi che sono arrivati fin qui, a noi che ce ne cale di ‘sto benedetto tempellone? Mica possiamo usar l’espressione con il primo che passa! Già, vero e sacrosanto pure. Però, dai, quanti tempelloni si incontrano in una vita! Quel tizio che avanza incerto, non si capisce se per mole piuttosto che per disposizione d’animo, ondeggiante nel passo e nell’animo, affaticato da certa gravità. Ecco, ora che l’abbiamo fissato, eccolo lì su carta. Il tempellone è quel tipo che non si decide mai, faccio questo o quello? E magari t’ammorba con il suo stesso dubbio e indecisione. A ‘sto punto quanti ce n’è di tempelloni? Hai voglia, miriadi, per non dire bolge. Ad esempio, quei retori di tre comuni toscani, così il Villani, i quali «bene che sentissono le promesse del papa, non vedieno da potersene confidare, e però tempellavano negli animi tra sospetto e la paura». Roba di sette secoli fa, d’accordo, ma non certo venuta a scadenza, anzi quanto mai presente e viva. Perché oggi semmai gli irresoluti abbondano, come il riso sulla bocca degli stolti. E meno si decide, più altri lo fa per noi. La qual cosa, converrete, non conviene proprio e tanto meno aggrada.


Altre parole belle del mio sterminato repertorio…

3 Commenti

  • ccalz Posted 14 Maggio 2013 22:09

    @Beppellone: se il cuore martella e sfavilla, ci può stare eccome.
    @Fil e Bepz pure segnalo il libro della Reyes, Il macellaio, caposaldo della letteratura erotica moderna. Mi sa però che in questo caso non di tempellone si parla, semmai di azione….

  • filippo Posted 14 Maggio 2013 21:54

    ..sto cercando di ricordare se in vit mia abbia mai conosciuto un TEMPELLONE,ma non credo non ho dubbi che mi facciano pensare di averlo incontrato.Magari ho visto molte persone ,obese,grasse, adipose esteticamente ma non avendole conosciute non so dire se a livello di mentalita’ o capcita’ intelletive siano stati dei TEMPELLONI. E’ pero’ chiaro che nella mia mente leggendo le prime righe siano venute in mente le opere le BOTERO.Le sue Tempellone e i suoi Tempelloni appaiono nella mente ,lentamente e pesantemente buffi.:-) ciao

  • Beppellone Posted 13 Maggio 2013 18:47

    Quindi: chi tentenna nel cuore (o di cuore, visto l’affanno) è un tempellone…
    In effetti è una specie piuttosto diffusa, caratterizzata spesso da imperlatura di natura sebacea alla fronte e ansimo ritmico…
    Corretto?

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