Adesso vi racconto la mia attuale e sostanzialmente unica settimana di vacanza: sto correggendo il mio romanzo, “Esperia”, in uscita a novembre; sto scrivendo dei testi per il film che co-sceneggio, “Gli anni e i giorni”, in uscita pure quello a novembre; e per non farmi mancare niente poco fa ho terminato un pezzo per la rivista “Orobie” dedicato a uno splendido faggio monumentale in val Piancone, provincia di Lecco. Pezzo che dovrebbe uscire nel numero di ottobre. “Ma che vacanze sono, direte voi?”. Errore, queste per me sono vacanze proprio perché scrivo, la scrittura è terapia essenziale e necessaria. Quando penso alle Spa, come si chiamano oggi, i resort o roba del genere, mi vien da sorridere. Anche se la scrittura è un lavoro duro, molto più di quel che si possa immaginare, datemi qualcosa da scrivere, che a me basta, e conviene.
4 Commenti
Scrivere è comunque gioia, qualche volta persino grazia. Anche se talvolta l’impegno rasenta la miniera.
Scrivere ? A volte è un lento “cupio dissolvi”, come fumare…ma dovrei spiegare troppi particolari – altre volte invece è un aprire spazi, correre pur rimanendo seduti, esaltando ogni sforzo ed emozione. In entrambi i casi… non posso farne a meno. Si tratta di capire se questa forma di dipendenza possa danneggiare e vedere se qualcosa toglie… a me no, perchè anche quando mi perdo poi mi ritrovo, a quelli che mi stanno vicino forse si – ma questa è la libertà, che si dà e si deve pretendere quando si ama e si è amati.
Ciao
Camilla Carrara
…a novembre …a novembre. Ma quanti regali mi vuoi fare per il mio compleanno? E’ proprio vero che chi trova un amico, eccetera.
P.S. Lo scrivere è vacanza pure per me. Che certo non sono una scrittrice come te, Maestro CCalz. Vacanza vera, intendo. E’ una patologia? Chissà…
ma quale patologia… è una forma evoluta di libertà, dai
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