eBook, prime esperienze

Ai più sembrerà strano, ma al primo approccio l’eBook reader mi è apparso un attrezzo piuttosto rudimentale. Azzardo un paragone: il reader è come il lettore di vhs rispetto ai più moderni lettori di dvd. Se ci fate caso, questo prodotto all’apparenza ipertecnologico mantiene infatti una parte meccanica da non trascurare: per andare avanti e indietro si può sfogliare con il dito, ma anche premere gli appositi tasti, idem per tornare alla operazione precedente, o andare al campo delle opzioni di base, il menu insomma. Facile per chi come me è nato ben prima degli attuali prodotti avanzati, tipo iPad, magari paradossalmente complesso per i figli che sanno giusto sfogliare superfici. Insomma, l’eBook è semplice e per certi versi antico, forse non ancora compiuto. È quel che sostengono alcuni: aspettate a comprarlo, dicono, siamo ancora agli albori. Vero, ma ho preferito prendere il via adesso per non perdermi il bello, cope potete leggere qui. E il bello è che con l’eBook si legge con grande piacere: bastano pochi minuti e ti pare di aver per le mani un libro, ovvero non ti accorgi che non stai leggendo un libro. In questo l’eBook rasenta la perfezione: infatti sembra un libro. Per leggere da un eBook come quello che ho scelto serve la luce, e gli occhi ringraziano. Consuma pochissimo, la carica dura settimane, ogni libro che leggi tiene il segno se lo molli anche all’improvviso, puoi infilarci note, sottolineare, cercare una parola. Ci stanno circa 1200 libri, praticamente una parete di casa mia. Certo, manca la poesia dei dorsi allineati sullo scaffale, che per i malati di carta stampata a volte basta e avanza come motivazione per evitare di comprare l’eBook reader. Al pensiero mi sono figurato una vignetta: immaginate un’enorme parete piena di eBook dai differenti dorsi, con un lettore vecchio stampo che ne sfila uno con fare compunto per non dire devoto…
 

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