Quando cammino, tengo sempre d’occhio i muri delle case in cerca di spunti e sorprese: a volte una superficie strana, altre una scritta, un colore, un profilo. Ecco un affresco dedicato ai caduti sul lavoro, che sono sempre tanti, troppi. Una poesia visiva delicatissima e al tempo stesso inflessibile, rigorosa. L’elmetto appeso alla croce, una domanda in luogo di un nome. A fianco, spontanea, una piccola pianta, a memoria e sigillo di un gesto di pietà.
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