Suave, mari magno

L’epicentro del sisma del 1980 fu identificato tra i Comuni di Teora, Castelnuovo e Conza della Campania, la parte rossa della mappa.

[3] Il viaggio verso Teora lo ricordo bene: strade ingombre di detriti, viottoli necessari per aggirare sbarramenti e frane; il cielo grigio, nemmeno l’ombra di un sole. Salite impervie, che obbligavano a procedere in prima, con il motore in preda al tormento, e superata una curva l’improvvisa visione di un paese sconvolto ti prendeva la gola. Certo, avevamo visto servizi in tv, letto giornali, ascoltato testimonianze dirette: ma così, in prima persona, il disastro assumeva i tratti di un’immane sciagura. Nel furgone prevaleva il silenzio, o perlomeno non ricordo chissà quale discorso. Probabilmente avremo domandato ragione di questo e di quello. Ma già in quel momento era evidente che da presso il terremoto era faccenda diversa da quella vissuta a distanza…

L’intero mio memoriale si trova ora raccolto nel volume Ritorno in Irpinia.

2 Commenti

  • Alan Posted 19 Ottobre 2022 12:44

    La citazione da Lucrezio è davvero perfetta per rendere lo stato d’animo di chi, impotente, assiste a una tragedia ed è felice d’esserne scampato. Grazie

    • Claudio Calzana Posted 19 Ottobre 2022 20:29

      E vale la pena di leggere il poeta nella recente traduzione di Milo De Angelis, semplicemente unica. Basta pensare che il poeta ha incontrato Lucrezio alla maturità, dedicandogli una tesina, e poi per tutta la vita lo ha coltivato e tradotto: cioè per oltre 50 anni…

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