Giovedì sera le campane sono state legate, torneranno a far sentire la loro voce soltanto domani. Oggi, Sabato Santo, la tradizione prevede – o forse dovremmo parlare al passato – la benedizione delle uova colorate. Un tempo le si faceva bollire con barbabietole o cipolle per ottenere il rosso, malva o salvia per il verde, limone o zafferano per il giallo. Le uova deposte durante la Settimana Santa si credeva avessero poteri speciali; erano tenute da conto in particolare quelle deposte proprio il Venerdì Santo, si pensava che preservassero da accidenti e malattie, tanto da venir segnate con una croce e consumate in giornata. Queste e tante altre note storiche le trovate nel libro di Guerino Brozzoni, Ol tép l’è töt tacàt.
La sonata di Bach che vi propongo mi pare perfetta per la giornata di oggi. È tra quelle che preferisco, tanto da inserirla in un mio romanzo. Non pretendo tanto, ma per caso qualcuno si ricorda quale, e in quale passaggio in particolare?
2 Commenti
“Svegliatevi, la voce ci chiama” è la traduzione del titolo del brano. Molto appropriato, grazie
In effetti nelle case in questi anni sono venute meno certe tradizioni, è una tristezza che si somma a quella dei giorni che stiamo vivendo. Torneranno mai? Oggi ne dubito, spero di sbagliami ma il tempo è forse passato per sempre
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