È bastato l’annuncio dell’uscita del mio Lux (dal 29 aprile, lo ricordo), che subito vengo subissato di domande sulla trama: e allora, senza por tempo in mezzo, eccoci qua.
Bergamo, 1919. Quattro amici d’annata: i fratelli Milesi, Dante e Carlo, rispettivamente meccanico e fornaio, Romeo Scotti, fotografo, e Spiridione Curnis, ciclista anzi “biciclista” e spacciatore di vino da messa, decidono di imbarcarsi in una nuova avventura. L’antefatto data 1906, quando Buffalo Bill nega la rivincita al Curnis, sconfitto nel 1894 dall’eroe americano, lui a cavallo e l’altro in sella al suo bicicletto. Nel rinnovare il sodalizio, i quattro compari inaugurano nientemeno che un cinematografo, per far sognare tutti davanti al lenzuolo bianco. La via dell’arte si rivelerà lastricata di acciacchi e sorprese, coinvolgendo nella trama il pianista del locale e l’ultima figlia del Dante, Esperia, che porta il nome di un’automobile e di una stella. Lux narra i mille fatti della vita quotidiana, le beghe e gli amori, i sogni e le imprese, regalandoci personaggi che restano nel cuore. Romanzo sorprendente e spassoso, Lux ha una lingua scoppiettante e ricca di humour, che muove spesso il sorriso: tra Camilleri e Vitali, passando per il grande cinema di Monicelli, ci offre un allegro ritratto della provincia italiana, così ricca di storie, imprevedibile e caparbia, viva e migliore.
5 Commenti
Adoro i film di un tempo, il muto, il pianista che suona nella sala. Questo Lux non me lo perdo. Filippo
Con la doverosa premessa che non so quale Filippo sei dei vari che conosco – non infiniti, diciamo 3 certi – ti ringrazio dell’auspicio e del richiamo ai film del tempo che fu. Attendo commenti al mio Lux, se ti va.
Bene, Bene, Bene. E' bello ritrovare i vecchi amici di "ESPERIA"
A presto.
La trama non mi è nuova! 😉 🙂 🙂 🙂
M'intriga, mi sfruculia, mi stuzzica…
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