Il libro ap_peso



Ancora equi_libri con questa proposta di libreria che  rimetto al vostro giudizio. Si tratta di “Maintain The Balance of Your Knowledge!” di Denis Oh (dal nome lo direi coreano), in pratica un sistema che si basa sull’equilibrio dei vostri tomi. Tanti di qui, tanti di là, si potrebbe dire. Certo, si può anche intervenire con i giusti contrappesi se non volete rischiare il tracollo del sistema. Chissà, forse è un modo per ricordare che i libri pesano, eccome, che la cultura, perlomeno quella di carta, si fa fatica a portarla a spasso; e anche a digerirla, aggiungo io. Oppure Maintain The Balance” è giusto un modo per rappresentare visivamente che non tutti i libri sono uguali. Un po’ come in quest’altro esempio che avevo a suo tempo segnalato: là era la qualità a farla da padrone, qui, invece, il libro è ridotto alla sua essenza più fisica e immediata,  il peso. E come scriveva il grande Michaelstaedter, il peso ha sempre fame del punto più basso. 

2 Commenti

  • Anonymous Posted 15 Novembre 2011 12:16

    Questa qui, a chiamarla "SquiLibri al Bilancio", in Italia ne vendi una cifra…

    Paolo G.

  • mariangela Posted 14 Novembre 2011 16:48

    Mi chiedo: l'equilibrio è un pregio, una virtù, un'auspicabile condizione psicologica e di vita? Quando, parlando di qualcuno, si dice: "E' una persona equilibrata", chi ascolta spesso percepisce: è una persona noiosa, prevedibile, conforme, insomma. L'equilibrio va d'accordo con l'intuizione e la fantasia? Oppure, per essere in equilibrio, intuizione e fantasia, in genere responsabili del nostro più gradevole trasgredire, devono essere tenuti a briglia corta?

    Oddio, per volerci, ci vuole, un po' di equilibrio. O meglio, il mezzo per ritrovarlo ci dovrebbe essere noto. Perché, quando – un piede dopo l'altro, le braccia alzate a fare da contrappesi al passo incerto – si sta per cadere dall'asse, ritrovare l'equilibrio e arrivare alla mèta è una gran bella soddisfazione! Ma, appunto, per provare il piacere di ritrovarlo è necessario perderlo, di tanto in tanto. Magari per un istante. Magari per un momento di lacrime o di risate. L'ingegno si aguzza. La fantasia vola. L'intuito annusa l'aria come fanno i cani per trovare la via di casa.

    E allora, questa bella libreria la manterrei in disequilibrio. Salvo poi, quando il punto di rottura è lì lì, riequilibrarla con quel famoso tomo, quello pesante come un mattone che usiamo come fermalibri pur non avendolo mai letto, che io collocherei sul contrappeso. Al posto del vasetto.

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