Dal nostro inviato dal mondo dei libri, Enzo il libraio, ricevo e volentieri pubblico questa disamina, che prende il via da un articolo del Corriere di qualche giorno fa e da un dato reso noto da Amazon: a quelle latitudini le vendite di eBook hanno superato inaspettatamente quelle dei libri cartacei, con un rapporto di vendite di 105 a 100 dal primo aprile a oggi. Che ne sarà dei libri? Diamo la parola a Enzo. [ccalz]
Chi l’avrebbe mai detto che quel Kindle guardato di sghimbescio e con grandi perplessità (qui da noi soprattutto per il fatto che non esiste una versione italiana del Kindle Store tre anni e mezzo fa, la data del suo lancio, sarebbe stato considerato e rivalutato a tal punto. Un’altra agenzia ha addirittura sostenuto che negli Stati Uniti la vendita degli ebook ha superato la vendita dei cartacei, facendo una clamorosa confusione. In Italia nel 2010 c’è stato un mercato (fonte “discreta” di Edigita, una delle piattaforme per l’ebook più dinamiche) di € 80.000. Per il 2011 si stima che le piattaforme hardware per leggere un ebook avranno un mercato di circa 500.000 pezzi; il prezzo medio di un ebook sarà di circa € 8,00. Immaginando un download per ogni hardware si raggiungono 4 milioni di Euro, pari allo 0,3% del mercato italiano di libri (sempre che le cose vadano nel modo sperato). Molti osservatori, in queste settimane, stanno riflettendo sullo sviluppo dei supporti informativi: libro, giornali, radio, televisione, internet. Ad ogni passaggio appaiono supporti di informazione nuova, ma nessuno di loro riesce a farne morire uno precedente. Sarà così anche per gli ebook? Difficile dirlo, per ora. Ma il processo sarà molto, ma molto lungo. Ad esempio nessuno solleva il problema dei download illegali, oggi estremamente facili (ancora più della musica). Siamo sicuri che gli autori accetteranno di mettere a rischio i loro profitti? Tieni presente che il mercato online dei libri cartacei oggi è stimato intorno al 5/6% del totale. Il problema è che non ci sono rilevazioni oggettive dei dati di mercato, ma ci si deve fidare delle autocertificazioni dei soggetti che vi operano.
Ciao, Enzo.
Ciao, Enzo.
9 Commenti
Sì, ne vale la pena, Claudio. Sarebbe proprio un bel post.
Caro Anonimo, il tuo pezzo è molto informato e altrettanto sconfortante per chi, come me, ama i libri per quell'aura che si tirano dietro. La ragione mi dice che hai ragione, il cuore spera che tu abbia torto. Facciamo così: uno dei prossimi giorni trasformo il tuo commento in post, e provo a mia volta a commentarlo, per distillare qualche altra riflessione.
@Mariangela: sottoscrivo in pieno!
Il problema della pirateria è cruciale, drammatico, oserei dire tragico. Non solo sarà possibile piratare libri già in formato e-book, ma anche libri cartacei, una volta scannerizzati da un paziente pirata, potranno essere diffusi su supporto elettronico. Se non si fa qualcosa in fretta prevedo la fine, ripeto LA FINE, della narrativa come noi la conosciamo entro 10-15 anni. Del resto, già oggi il romanzo, come forma di intrattenimento, è quantomai anacronistico. Oggi il mondo richiede informazioni veloci, immediatamente accessibili e subito superabili. Richiede interattività, richiede condivisione. Il romanzo è l'esatta antitesi di tutto ciò: è l'apoteosi della lentezza, della meditazione (per leggere un romanzo, nella migliore delle ipotesi, ci vogliono ore se non giorni), della sedimentazione dei concetti, delle scene e delle idee. La lettura è un intrattenimento solipsista, è estraniazione e astrazione dal mondo, dalla comunità, dagli "altri". Non si può leggere un libro in due, se non generando due romanzi mentali simili ma differenti, figuriamoci leggere un libro in "community", come si usa fare tutto oggi. Il massimo dell'interattività posseduta dal romanzo, infine, sta nel dialogo creativo che si viene a instaurare tra la mente dello scrittore, che propone, e quella del lettore, che dispone.
Un problema simile è quello che riguarda il cinema, anch'esso troppo statico, troppo "passivo", come mezzo espressivo.
Come vedo io la narrativa del domani? Film interattivi, senza dubbio. Sorta di videogiochi dalla grafica "reale", con attori in carne e ossa, che possono essere costruiti passo passo dallo spettatore/giocatore.
Tutto questo finché non prenderà piede la vera e propria "realtà virtuale". Lì allora ci si infilerà un caschetto in testa con paraocchi, si indosserà una tutina ricoperta di contatti e si entrerà direttamente nelle storie, vivendole da protagonista. Sembra fantascienza, certo, ma già oggi comincia a non esserlo più, e non ci vuole molto a immaginare che di qui a venti, trenta, quarant'anni sarà realtà quotidiana.
E i libri, i cari vecchi romanzi che piacciono tanto a quelli come noi? Sepolti e dimenticati, come lo saremo noi, i nostri sogni e il nostro mondo tra poche manciate di decenni.
Non è pessimismo, è realtà dei fatti. Il mondo cambia, l'era del libro è prossima al tramonto. Facciamocene una ragione.
Il profumo è il senso più antico, dunque il meno valorizzato e il più dimenticato. Potentissimo, sensuale, evocativo.
Quando aveva due anni, ho insegnato a mia nipote a riconoscere le piante dal loro odore. A occhi chiusi, le facevo annusare la resina del pino o le foglie stropicciate tra le dita dell'alloro, salvia, geranio, rosa, erba, fico e tutto quanto c'è in giardino, e le dicevo il nome della pianta. Poi, sempre a occhi chiusi, dopo qualche giorno doveva riconoscerle. Era bravissima!
Ebbene sì, gli odori per me sono molto importanti. Se una persona ha un odore che non mi piace, la respingo senz'altro. Per non parlare degli uomini che fanno il bagno nel dopobarba e delle donne che pensano sia chic lasciar dietro di sé una maleodorante scia di pesanti profumi.
Se un uomo ha un odore che mi piace, lo abbraccerei all'infinito… Ricordo con nostalgia l'odore di mio padre. E dei miei uomini, naturalmente, se mi piace ricordarli.
Devo avere qualche antenato lupo o cane. Il cui odore, tra altro, mi piace molto!
Romantica Mariangela!
Quando inventeranno un IPad all'odore dei libri – più penetrante e sconosciuto quelli nuovi, più familiare quelli collocati sul davanzale dei "preferiti" – prenderò in considerazione l'e-book…
Nei primi 4 mesi Amazon ha avuto il 17% delle vendite (negli Stati Uniti) in formato eBook. In Europa abbiamo nazioni che hanno il 4% e il 7% del mercato. In Italia a fine anno arriveremo allo 0,1% (se tutto andrà bene.
Di certo lo sviluppo ci sarà, ma sarà lento, sarà disomogeneo per paesi e riguarderà in modo diverso i settori editoriali.
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