Capisco che è presto, per non dire prematuro; capisco che con una trama appena accennata uno cosa vuoi che venga in mente di sensato; capisco che al momento manco esiste l’editore, per cui figurati. Però la butto lì lo stesso, non si sa mai: si accettano, anzi si sollecitano, suggerimenti – ovvero immagini, fotografie, spunti vari – per la copertina di Esperia, il mio nuovo romanzo.
Lo sapete di sicuro, sennò ve lo dico io: il parto della copertina è una delle faccende più delicate e difficili nella storia di un libro. E nel mio primo e unico caso, la copertina del “Sorriso del conte” è nata solo e soltanto quando ho capito e deciso di farmi da parte, e lasciare campo libero all’editore. Io che per lavoro di copertine ne sforno non so quante, ho preferito lasciare il passo, ed è andata benissimo così. Ecco alcune delle proposte di copertina per il mio primo romanzo.
Ma tornando al tema: a vostro avviso, un libro ambientato tra fine ‘800 e primi del ‘900 deve per forza avere una vecchia foto in copertina, oppure meglio un dipinto? Fotografia di Bergamo ovvero basta che l’immagine attiri? E per il mio stile, ammesso che esista, c’è un pittore che vi pare vi pare più indicato?
5 Commenti
Casro Beps, difficile dire dove cada l'accento, ammesso che cada. certo, Buffalo Bill è importante, ma magari abusato, senza dire che foto sue ce ne sono poche, ambientate a Bergamo zero. Adesso vado a dare un occhio al sito che mi hai suggerito e poi ti dico. Grazie assai
E perché non una foto di Buffalo Bill?
L'ossessione del tuo eroe come benvenuto al lettore…
Beps
L'accento cade su S.A.L. Esperia? Sull'aspetto epico del ciclismo? Sull'aspetto epico della SFIDA? Guarda questo sito: http://www.preparazionealciclismo.it c'è qualche spunto interessante, o magari no, ma qualche spunto c'è!
Beps
Sei un tesoro, fammi sapere cosa trovi che sono curioso.
Cerco qualcosa tra i miei cataloghi di arte, anche se seguirei la scelta della foto d'epoca, magari con le bici…
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