Ida e il Tumiati

La signora Ida è una delle mie lettrici più affezionate. Non a caso mi ha inviato una recensione al mio racconto “Le carte del Tumiati”. Ve la allego perché è una lettura splendida e poi io ci faccio una gran bella figura… Ora, grazie a lei, Ida, il mio racconto troverà nuovi lettori e, lo spero, anche estimatori. Anzi, mi tenga aggiornato sulle reazioni degli amici. E se per caso le venisse in mente qualche bel ricordo scolastico, ricordi che la rubrica “L’ascuola” è a disposizione. [ccalz]

Carissimo Claudio,
vorrei davvero essere tanto forte da scaricare i Suoi scritti e metterli in memoria nella cartella “Claudio”, impegnandomi a non leggerli per una settimana. Sarebbe un bel ‘fioretto’, anzi quasi un’intera aiuola… ma parto vinta prima ancora di procedere all’apertura della mail. Sono una creatura debole!
Sicché, letto il Suo messaggio, sono andata immediatamente a pescare il racconto segnalato. L’ho scaricato così come il giornale lo proponeva, poi ho agito scaltramente su ‘copia-incolla’ è l’ho trasferito su un candido foglio di Word. A questo punto avevo davanti una colonnina di otto centimetri per sei fogli. No, mi dico, non ho nessuna voglia di sgranare questo rosario. Pazientemente, ma con risolutezza, ho riportato le righe successive accanto alle precedenti: due pagine. Avrei preferito un numero superiore, ma va bene anche così.
Il problema quale era? Che non essendo cieca, man mano che spostavo lo scritto, lasciavo scivolare lo sguardo sulle parole. Già quel barlume di pensiero o di esclamazione mi esilarava… Arrivata alla fine, pensa che io abbia davvero fatto il ‘fioretto’? Col fischio! Mi sono letta per benino il racconto piegandomi in due sul computer per le risate (tanto sono qui da sola…). Sono stata ribaltata indietro di 55 anni! E se l’atmosfera scolastica era allora un po’ più severa, non mancavano certo né le De Caro, né i Perego, né le prosperose Garelli (che mettevano in ombra totale le altre pur avvenenti donzelle; non parliamo delle ‘ranocchie’ come me…).
Stupendo! Un flashback da schianto. E la finale, poi? Lei è davvero grandioso. L’ultima riga pareggia l’intero racconto: ci sta dietro una vita intera, la bella e la bestia, lo stupore di tutti quelli rimasti a bocca asciutta, le sorprese di Facebook…
Grazie infinite per questo tempo di gioia anzi, di vera e propria allegria.
Adesso copio il racconto in un carattere simpatico e lo spedisco per direttissima in allegato a tutti coloro che so capaci di apprezzarlo (a partire da mio figlio e dalla Daniela, naturalmente). Chissà come Le fischieranno le orecchie, mio caro e buon Calzana!
Saluti cordialissimi
Ida

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