[19] Ancora oggi percorrere le strade interne d’Irpinia è parecchio complicato. Il navigatore insegue tragitti tutti suoi senza capire che in queste terre ci si orienta ancora alla vecchia maniera, cercando il sole, interrogando i passanti, guardandosi in giro. Mentre lui, il navigatore intendo, si ostina a voler governare quel gomitolo di strade e ti raccomanda certe mulattiere che l’automobile a momenti si rifiuta d’infilare. Ai tempi del dopo terremoto, potete immaginarlo, era molto peggio. Le strade erano ancor più contorte e minori, e poi ovunque incrociavi detriti, fango, neve…
L’intero mio memoriale si trova ora raccolto nel volume Ritorno in Irpinia.
4 Commenti
Che bella penna complimenti
La ringrazio di cuore, Rosario.
Evidentemente riuscivi a comunicare bene, eri portato.
Chi lo sa, Stefano. Fatto sta che tra le tante cose che l’Irpinia mi ha insegnato ci sta anche la rivalutazione dell’Esercito, di alcuni militari in particolare, a prescindere dal grado. Detto da un obiettore, vale doppio…
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