Sette parole

Teora, novembre 1980 (Fotografia di Angelo Ciavarella)

[9] Come tanta parte d’Irpinia, Teora è stata quasi integralmente distrutta in un minuto e mezzo. Gli studiosi parlano di memoria fotografica di quel momento, con dettagli anche minimi che si imprimono nella mente in maniera indelebile: «Ci sono bambini di 9 anni che stavano facendo i compiti e ricordano la pagina del quaderno di storia aperta sulla rivoluzione francese, ci sono uomini che erano al bar e ricordano precisamente le carte che avevano in mano poco prima che la terra tremasse, ci sono ragazze che ricordano la frase che riferirono alle amiche mentre passeggiavano, e cioè che gli stivali erano troppo stretti». Ma altrettanto si ricordano nitidamente il boato iniziale, il frastuono dei crolli, la polvere che soffoca il naso e la gola, lo spazio attorno che si frantuma, il dolore e le grida…

L’intero mio memoriale si trova ora raccolto nel volume Ritorno in Irpinia.

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