La notte prima degli esami

Una scena dal film Notte prima degli esami, diretto da Fausto Brizzi

Sono poche le canzoni dedicate alla scuola, quelle italiane si possono contare sulle dita di una mano, a partire dalla Seconda B di Mario Tessuto, quella scritta in onore di Lisa dagli occhi blu. Qualcosa in più anima il panorama anglosassone, sul resto del mondo non mi esprimo per mancanza di dati. E son qui che mi domando il perché: a scuola passiamo un sacco di tempo, alcuni insegnanti sono stati per noi decisivi, qualche professore strimpella eccome, anzi abbiamo fior di cantautori in classifica, eppure le faccende di scuola faticano ad animare le note. La più famosa è forse la canzone di Venditti, «Notte prima degli esami». Maturità ti avessi presa prima adesso saremmo insieme, dice, altro che star lontani per una settimana, invece mi tocca star qui sui libri, lacrime e preghiere, materie complicate – leggi matematica – che non si fanno amare. L’importante è la voglia di cambiare, se l’amore è amore… La maturità è l’intercapedine tra un prima che vuoi a tutti i costi lasciarti alle spalle e un dopo affascinante proprio perché ancora sconosciuto. E voi? La ricordate la vostra notte prima degli esami? Io sì, perfettamente. Per stemperare l’emozione, con alcuni amici andai al circo, dove un clown attirò la nostra attenzione. Era tanto anziano quanto straordinario, al punto che dopo lo spettacolo siamo andati a cercarlo. A farla breve: era francese, faceva il clown perché è il mestiere più libero del mondo. Era stato in tournée con Chaplin, a suo dire parecchio antipatico. Visto che lo incalzavo con domande e suggestioni, a un certo punto mi fa: «Se vuoi venire con noi si è liberato un posto. Prima piccole cose, poi se te la cavi…». Il giorno dopo arrivai in ritardo all’esame.


Sul tema scuola il mio blog offre un intero canale tematico.

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