Carlo, Indro e una Voce

Carlo Bo moriva il 21 luglio 2001, il giorno seguente toccò a Indro Montanelli. Erano i giorni roventi del G8 di Genova, sono passati giusto vent’anni. Non che seguissi particolarmente Montanelli, fatto sta che la sera del 22 scrissi di getto questo dialoghetto, che non credo di aver mai pubblicato. Lo girai a Beppe Severgnini, ora non ricordo se volesse pubblicarlo lui o che altro, fatto sta che mi è rimasto nel cassetto. Morale, eccolo tutto per voi.


Carlo «Allora, adesso ci credi?».
Indro «Non vedo perché dovrei».
C. «Ma come? Siamo o non siamo su una nuvola?»
I. «Sì, questo lo vedo da me».
C. «E allora è tutto chiaro. L’aldilà esiste, esistono un premio e un castigo».
I. «Vacci piano, Carlo. Per essere su una nuvola, te lo concedo. Ma da qui a concludere che…».
C. «Sei sempre il solito, Indro! E pensare che proprio a me è stato chiesto di spiegarti dove siamo, che cosa…».
I. «Ehi fermati un po’! Se tu cominci a spiegare è la volta che facciamo notte».
C. «Non ti scaldare… Guarda che qui dobbiamo starci per l’eternità».
I. «Oddio, l’eternità…».
C. «Eh no, caro, ti sbagli. Anzitutto siamo in Paradiso. O meglio siamo in transito verso il Paradiso. In secondo luogo, qui sarebbe meglio evitare di dire Oddio…».
I. «Perché, il padrone di casa si offende?».
C. «E bravo, fai anche lo spiritoso! Guarda che Lui non si offende, ha altro a cui pensare. Solo che qui è bene star misurati, non turbare il meraviglioso ordine…».
I. «Ordine? E secondo te qua mi facevano entrare se ci tengono all’ordine?».
C. «Che c’entra?».
I. «Beh, insomma, laggiù di rumore ne ho fatto abbastanza. Li ho trattati tutti male, e per non far vedere quanto ancora gli rode guardali là, son tutti in coda per gli omaggi di rito. Ad alcuni ho mollato certi calci nel…».
C. «Fermo lì! Ricordati dove siamo! Qui non è come sulla terra, qui tutto è ordine, pace, luce».
I. «Beh, che sia meglio di giù ci vuol poco…».
C. «E basta con i ricordi! Lo vuoi capire dove siamo?».
I. «Va bene, Carlo, d’accordo: siamo nell’anticamera del Paradiso. Ma Lui quando arriva? Non è che anche qui ci tocca aspettare quelli che contano?».
C. «E dai! Lascia la terra e i suoi crucci. Ma visto che ci tieni tanto, guarda che l’Albertini ha già detto che una via te la dedicano presto, e poi pure una scuola dalle tue parti».
I. «Questa poi! Certo che a te, Carlo…».
C. «A me cosa?».
I. «No, dico, te lo immagini: “Scusi, lei dove abita?” “In piazza Bo!”».
C. «Guarda che se è solo per questo anche “via Montanelli” non è male, con tutte le volte che ti hanno cacciato dai giornali…».
I. «Ehi, senti un po’, se non la pian…»
C. «Tranquillo Indro! Ci mettiamo a litigare proprio adesso? Guarda che a breve per te ci sarà il responso, l’angelo ti annuncerà il Paradiso»
I. «Angelo? Ma non è Lui che direttamente…»
C. «Lui? Figurati!»
I. «Proprio vero che siamo all’altro mondo! Giù sotto quando c’è una promozione i capi sono tutti in prima fila. È quando si tratta di dare il benservito che ti mandano sempre il primo lacchè a portata di voce»

Una Voce «Montanelli Indro!»
I. «Eccomi»
V. «Montanelli Indro, lei è ammesso in Paradiso. Ma…»
I. «Ma…?»
V. «Ma con una preghiera»
I. «Ovvero?».
V. «Colui che tutto regge e muove la prega di fare ogni tanto un salto al confine del suo regno».
I. «Sarebbe?»
C. [sottovoce] «Vuol dire l’inferno».
I. «Ah, ho capito, vi serve un inviato. Bene, bene, è giusto dai tempi di Budapest che io…».
C. «E dai, Indro!».
I. «D’accordo, ho capito: base in Paradiso ma con un bel pass per l’inferno…».
V. «Un che?».
I. «Niente, lasciamo perdere. Piuttosto, si può sapere perché proprio io?».
V. «Colui che tutto regge e muove prevedeva questa domanda e mi ha dettato queste parole: “Per tener d’occhio l’inferno occorre qualcuno di cui ci si possa veramente fidare”».

C. «Allora Indro, ci credi adesso?».
I. «Beh, in effetti… Però prima lasciami dare un’occhiata e poi ti dico».

2 Commenti

  • Renata Vannucchi Posted 10 Luglio 2021 15:35

    Semplicemente bello!

    • claudio calzana Posted 11 Luglio 2021 10:11

      Grazie!

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