L’Eco di Bergamo ci dedicò niente meno che un lancio in prima pagina, quel 4 ottobre 1997. La classe terza D del Liceo Classico Paolo Sarpi aveva infatti vinto il primo premio assoluto al concorso indetto da Microsoft per il miglior prodotto multimediale, diciamo un ipertesto o Cd-Rom che si fa prima. Sì, con il nostro progetto dedicato al ’68 avevamo sbaragliato migliaia di partecipanti, e pensare che eravamo andati alla premiazione senza sapere un accidente di quel che sarebbe capitato. Ricordo di aver deciso di andare alla cerimonia giusto per saltare un collegio docenti e per spiare, insieme a due studenti (Marco Sangalli e Chiara Mosconi, se ricordo giusto), prodotti evidentemente migliori del nostro. Eppure avevamo lavorato sodo, praticamente da gennaio a giugno di quello stesso anno, e al pomeriggio, per non intralciare lo svolgimento del programma. Ci eravamo divisi i compiti: io sovrintendevo, cioè coordinavo il lavoro, cioè distribuivo i compiti, cioè per esser chiari non facevo un tubo, mentre i ragazzi sgobbavano come matti. La squadra si era divisa l’argomento per temi, trovate tutto al termine del post, con i nomi dei protagonisti di quell’avventura.
Fatto sta che quel benedetto pomeriggio arriviamo allo Smau di Milano (la fiera dedicata alla dedicata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione) ci troviamo davanti a una folla a dir poco oceanica di studenti e professori giunti da ogni parte d’Italia. La fila era tale che mai avremmo potuto sperare di entrare. Stavamo per tornare con le pive nel sacco, quando vedo avanzare Beppe Severgnini, incaricato di condurre l’incontro, scortato da un gruppetto di autorità. Senza fare una piega mi infilo dietro di lui, pensando che di sicuro sarebbero entrati da qualche altra parte, visto il macello lì attorno. E ci ho preso, in effetti. Entro in sala con i Vip da una porta posteriore, sala peraltro già traboccante di gente. Tranne in prima fila, dove scorgo tre posti miracolosamente liberi. Mi ci fiondo, per non perdere la priorità acquisita, e scopro che sulle poltroncine c’è scritto «Riservato Liceo Classico Paolo Sarpi, Bergamo». Prima reazione: come cavolo facevano a sapere che saremmo arrivati se l’abbiamo deciso ieri? Seconda: chiamo i miei ragazzi in coda e dico loro che ho trovato posti liberi. Una precisazione: ai tempi il cellulare era faccenda rara, ce l’avevamo giusto io e Marco Sangalli, il vero artefice tecnologico e grafico dell’impresa. Nel mentre che gli alunni si fanno strada per la calca, io mi guardo in giro ancora sull’incredulo, e mi accorgo che a pochi metri da me su un tavolino ci stanno coppe e premi. Sbircio, ovviamente, e mi accorgo della coppa intitolata al nostro Liceo. Vi confesso che ho avuto un lieve mancamento. Mi sono seduto, poco dopo sono arrivati i ragazzi, manco loro ci volevano credere. Pare che il fax con la convocazione fosse andato perso, per cui noi eravamo lì vestiti alla come capita, con tutte le altre scuole tirate a lucido, ricordo una tv siciliana al seguito di una classe. La cerimonia andò via liscia, con Severgnini a far da mattatore, noi lasciati per ultimi come ciliegina sulla torta. Bill Gates ci fa i complimenti in videoconferenza, veniamo intervistati sui due piedi, ci ricordano che abbiamo vinto 25 milioni (c’erano ancora le lire, ragazzi…) in dotazione multimediale per il Liceo. Al momento di uscire, ci rendiamo conto che la folla non ha mollato di un centimetro, per cui la sala non si svuota, fuori fanno tappo. Ne approfitto per avvicinare Severgnini, il quale è particolarmente curioso del fatto che un Classico abbia sbaragliato Istituti tecnici certamente più attrezzati in ambito multimediale. Gli strappo la promessa di venire a Bergamo: suo padre, scopro, è stato alunno del Sarpi, verrà volentieri. Cosa che puntualmente avvenne a fine novembre di quello stesso 1997. Ma questa ve la racconto la prossima volta, diciamo tra domani e dopo. Per maggiori dettagli sul Cd – 200 file, i 17 filmati tra interviste e reperti d’epoca, le colonne sonore del tempo – vi lascio all’Eco di quel 4 ottobre, sgranato dal tempo; e ai ricordi dei ragazzi di allora, che ne avranno da raccontare di sicuro. Trovate i loro nomi qui sotto, dopo l’immagine del Cd. A tanti anni di distanza lo posso proprio dire: non sarei quel che sono se non avessi insegnato, se non avessi incontrato i miei alunni, se non avessi appreso tanto da ciascuno di loro. Grazie, grazie a tutti dal profondo del cuore.
La premiazione con Beppe Severgnini
Qui altri post dedicati ai miei ex alunni.
1 Commento
Non ero in quella classe, purtroppo ma mi ricordo TUTTO! Bravissimi!
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