Questo il titolo di un lungo articolo pubblicato ieri da Repubblica. A tema il fatto che la gran parte di scrittori e romanzieri italiani non ce la fa a campare di scrittura, ovvero sono molto pochi in Italia quelli che si mantengono con le parole. E magari, aggiungo io, campano non tanto per i diritti d’autore, ma per l’indotto generato dai loro romanzi: sto parlando di articoli, interventi, collaborazioni, sceneggiature e così via. Al di là di segnalarvi il pezzo in questione -ricco di cifre, dati e nomi- sul tema ci voglio tornare. Magari nei prossimi giorni proverò a scrivere qualche post nel tentativo di spiegare che significa scrivere dal punto di vista del mercato e delle sue regole. Per gettare un ponte tra i due lati della mia vita recente. Così vediamo l’effetto che fa.
Aggiungi Commento