Tocca a Ida

Ad alcuni commenti al mio racconto in forma di dialogo ho risposto privatamente, altri li pubblico qui, ma vi assicuro che tutti i commenti proprio non ci stanno. Vorrebbe dire monopolizzare il blog per tutto il mese, minimo. Oggi diamo la parola a Ida: una lettera ironica e garbata, in alcuni passaggi spassosa; e una lettrice come ce ne sono poche. [ccalz]

Opera di Rafal Olbinski

Una delle poche (ma grandissime) fortune della mia età – posto che i legami familiari siano un po’ allentati e i parenti strettissimi non ti soffino ancora sul collo con le loro necessità – è quello di non aver più a che fare con figli adolescenti (i nipoti se li godono i loro genitori, a giusta punizione del loro trascorso). Credo che sia la prova più seria e gravosa di tutta l’esistenza genitoriale. Bravi, neh, questi ragazzi, ma per l’amor del cielo! Sono uno stimolo pungolante per chiedere al Padreterno che il tempo passi rapidamente, a costo di perdere qualche anno di vita. Che bello sarebbe svegliarsi una mattina e scoprirsi al fianco dei giovani cordiali, responsabili, autosufficienti, capaci di scelte sagge… I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor! (vedi canzoncina del film ‘Cenerentola’).
Il dialogo di ‘Dipende’ è una vera perla, e capisco che il prezioso Marco abbia offerto volentieri il suo contributo di esperienza, da accostare vantaggiosamente a quello del padre che, per quanto ancora giovane e pimpante, farebbe volentieri a meno di queste preoccupazioni tardo-serali/primo-notturne…
La ringrazio, carissimo Claudio, per il momento di allegria che i Suoi scritti mi procurano ogni volta. Sono in trepida attesa dell’uscita del nuovo romanzo, e spero di avere presto notizie dell’avvenuto lieto evento.
Un saluto pieno di simpatia e cordialità.
Ida

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