Commenti al Boh

L’opera è di Rafal Olbinski.

Il successo del mio racconto Boh, dipende si può forse spiegare con il fatto che molti lettori si sono sentiti coinvolti nella situazione. Innanzitutto i ragazzi, tra i quali cito un amico di mio figlio, il Pala, peraltro nominato pure nella storia in quanto Antonio: “ahahahaha bello il dialogo con marco!!! (ci sono anche io!!)”.
Poi gli adulti, in quanto genitori ovviamente. E gli adulti si distinguono in varie categorie: quelli che hanno bambini piccoli come Laura, “pubblicata” l’altro giorno. Ovvero coloro che ci sono già passati, come Roberto, che suggerisce saggiamente: lo stillicidio con gli adolescenti “per fortuna dopo pochi anni, passa; passa lentamente, ma passa”. Ovvero Lucia, che è nel mezzo della buriana con i suoi ragazzi: “Mi farebbe morir dal ridere se non fosse che quando, almeno una volta alla settimana, succede a me. Riesco a stento a non prenderlo a schiaffi”. Per poi saggiamente aggiungere: “Mi sa che però è un problema di maschi”: Sì, l’evasività si declina prevalentemente al maschile, essendo le femmine più precise e puntigliose. Meno monosillabiche direbbe mia figlia. Infine ci sono quegli adulti che dal tema ci sono appena passati, come Ivan: “..dai, vedrai quante soddisfazioni ti darà la prole…. specialmente quando andranno all’università e tutto il resto…e ti costeranno un patrimonio !!!! :-))”.
Bella consolazione, dai monosillabi allo “sgancia papi”. Concludo con Leandro, che dai suoi 30 anni e qualcosa la vede così: “esilarante racconto! Ma sti genitori, mollassero un po’ la presa…i miei ad un certo punto rinunciarono completamente a capirci qualcosa. tanto non cambiava nulla…”.
Mi sa che il saggio Leandro ha ragione: bisogna provare a stare meno addosso a ‘sti ragazzi, anche se la nostra ansia a volte ci prende la mano. La loro magari è una strategia difensiva, un’afasia necessaria.
 

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