Tanti messaggi e commenti al mio post dedicato all’attesa, sia sul blog, sia su Facebook. Sapevo di poter contare sulla solidarietà di molti, e così è stato, grazie. Mi è tornata alla mente una poesia che Gottfried Benn ha dedicato a sua madre:
Io ti porto sulla fronte
come una ferita che non si chiude.
Non sempre duole. E il cuore
non ne muore dissanguato.
Ma ogni tanto d’improvviso sono cieco e mi sento
del sangue in bocca.
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