L’Alberto dice

Ecco il commento di Alberto Mazzocchi, medico chirurgo, omeopata e scrittore. L’ordine delle sue qualifiche è ufficialmente questo, poi magari volendo le cariche si possono pure invertire, a seconda del momento, o dell’ispirazione. Ringrazio Alberto anche e soprattutto per le critiche: tengo molto che mi si dica quel che non va del libro, così magari imparo. [ccalz]

Dopo aver letto quasi tutto di un fiato ti faccio i miei commenti ” a caldo”. La lettura probabilmente meriterebbe una “rilettura” più approfondita.
Giudizio generale molto positivo. La prosa è decisamente forbita e mostra un autore decisamente fuori dal gruppetto dei “debuttanti”, quelli con buone idee ma con scarso talento. Si direbbe la scrittura di un bravo studioso della lingua italiana che si diletta a trovare termini insoliti e aggettivi pittoreschi, senza tediare il lettore con periodi troppo faticosi. Si vede che c’è stato un lavoro di editing mica da ridere (nessun errore ortografico e solo un dubbio di un imperfetto che poteva essere congiuntivo…ma in un testo del genere ci sta come licenza poetica), come pure mi sembra curata la grafica e la tipologia di formato e carta del libro. Ottima la copertina (accattivante l’immagine….incuriosisce il lettore che non sa nulla di Claudio Calzana).
Non ho mai letto Chiara né tantomeno Vitali e quindi non entro nel merito del contenuto del racconto. Posso solo dire che a pelle, la prima parte risulta più fresca e inaspettata. La seconda (la storia del prete) più scontata e forse più “furba”. Dopo aver fatto il dissacratore con questo Gian Giacomo puttaniere e scopatore, ti butti in Chiesa con la storia del pretino e i suoi dubbi. Anche il finale è un po’ scontato per un lettore esperto e un po’ troppo “buonista”. Il giudizio come ti ho detto è molto positivo per non dire sorprendente per chi ti conosce poco.
Per un amico che forse ti legge “dentro” da un po’ di tempo, appare una conferma delle doti che ha sempre apprezzato in te: talento, inquietudine, idee brillanti, anticonformismo e via dicendo.
Per chiudere mi riallaccio proprio al concetto di amicizia. Ho apprezzato moltissimo l’essere inserito nei primissimi lettori, soprattutto per il fatto che sei venuto di persona.
Se, come penso valga anche per te, il significato di un libro non è nel guadagnare soldi e fama, ma comunicare ciò che teniamo dentro alle persone più vicine (ma anche a quelli che ci sfiorano nella vita), il gesto di regalarne una delle primissime copie ad un amico, è davvero qualcosa che scalda il cuore.
Grazie!
Alberto

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