Alcuni di voi, prima di comporre, mi chiedono che s’intenda esattamente per racconto. Dovendo impiegare solo 7 parole, in effetti, la comprensione è d’obbligo. Ora, il racconto di suo è una forma breve, rispetto al romanzo che, come noto, assume proporzioni più vistose. Ma non è solo qui la differenza. Il racconto è breve perché mette a fuoco giusto una vicenda, ovvero si concentra su quel fatto o personaggio, mentre il romanzo è spesso affollato e plurale. E poi: il romanzo ha il passo lento dei fiumi che han raggiunto la pianura, e tra anse e meandri placidi raggiungono il mare. Il racconto no: è frizzante come un ruscello di montagna, precipita per così dire dalle vette. Infine, elemento decisivo: come nella boxe, il romanzo vince ai punti, per via della sua medesima struttura, mentre il racconto si chiude con un knock-out. Ovvero, il romanzo procede per aggregazioni successive, il racconto apparentemente ha la stessa intenzione, ma alla fine scarta di lato e sorprende con un finale inatteso, ma non per questo meno vero. È l’irruzione del Mistero, come diceva Flannery O’Connor. O, più modestamente, la sorpresa che prevale sull’attesa. Certo, l’impresa sta nel condensare tutto quanto in 7 parole, ma proprio qui sta il bello della sfida. Se tutta questa dotta spiegazione vi ha messo voglia di osare la tenzone: ecco il regolamento del Torneo letterario 7 parole per un racconto™.
2 Commenti
Questa lettura di cos’è un racconto è proprio interessante, anzi mi piacerebbe proprio vederla sviluppata perché il rapporto racconto-romanzo è intrigante davvero. Posso sperare in uno sviluppo di questo interessantissimo tema? Grazie
Grazie, Pier. In effetti sto ragionando su temi analoghi, non proprio questi ma insomma. Sto redigendo un breve saggio che vedrà la luce a fine anno, quindi le basta seguire il mio blog per avere notizie e leggerlo quando sarà il momento. Un cordiale saluto
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