Una nuova lettura de La cantante, una nuova recensione da parte di un lettore. Stavolta al maschile, a cura di Massimo, che ringrazio per aver posto l’accento su quei termini certo desueti ma per me magici con i quali mi balocco a dire il vero. Ho dovuto un momento sforbiciare, altrimenti si rischiava di svelare particolari della trama che per ora preferisco tener segreti. Grazie Massimo per le tue belle parole di elogio. [ccalz]
E adesso sono qui con la magiostrina tra le mani ad inchinarmi “ubi maior”. Inutile dire che il tuo romanzo mi è piaciuto, del resto chi ha conosciuto le precedenti avventure dei quattro non può che aver provato piacere nel ritrovarli affaccendati in quest’altra circostanza. Certo, forse la tresca della sfida al Baffalo e le peripezie del Lux li hanno visti maggiormente protagonisti nei vari traffici, ma la sostanza non cambia. […] Come sempre sono molto belli i richiami ai vari avvenimenti e ai loro protagonisti, nonché le descrizioni di oggetti e invenzioni dell’epoca dal flit alla Singer o la disamina dei vari modi di definire i soldi, i commenti e le considerazioni dell’autore che è lì che osserva in continuazione i suoi personaggi. Certo che tra amboni e ciripà hai disseminato un bel po’ di termini che conoscete tu, lo Zanetti e forse qualche altro membro dell’Accademia della Crusca.
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