Massimo sul sorriso del conte

Aleksandr Deyneka, A woman reading, 1934

Aleksandr Deyneka, A woman reading, 1934


Massimo recentemente ha letto in pubblico alcuni brani del mio primo romanzo, ed ecco il suo parere sul libro. Lo pubblico volentieri, insieme a un bel grazie per le belle parole, intense e argomentate. Per chi scrive, e sacrifica molto tempo a quell’aggettivo, la parola giusta, il giro della frase, la prosodia accattivante, per chi scrive certi complimenti giustificano il lavoro e motivano a scrivere ancora e magari pure meglio. [ccalz]

Carissimo Claudio, ho letto il Sorriso del Conte. Non voglio sbizzarrirmi con aggettivi entusiasmanti e stravaganti, ti dirò solo che è bello, mi è piaciuto molto, ho riso e mi sono perfino commosso nella parte finale. Riflettevo sul fatto che la presentazione che è stata fatta al museo Cividini non rende giustizia alla tua opera. Si è sottolineato soprattutto l’aspetto relativo alla ricerca storica e va bene, ma qui c’è tanto di più. C’è una conoscenza della vita che si incarna nei personaggi, si comprende che conosci molto bene anche il “pianeta donna”, ci sono contenuti e considerazioni molto profondi. E poi resteranno per me memorabili il buio alla ligure e la terapia d’arto. Dunque anche battute, ironia. Insomma bello. Appena posso (devo spesso leggere testi per lavoro) leggo anche Esperia e i racconti ma ormai so che saranno altri momenti di piacere.
 

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