Silvia e il sorriso di Angelo

Caro Claudio,
sei riuscito a descrivere tutti i tuoi personaggi sottolineandone i tratti caratteriali, anche i più nascosti, rendendoli vivi.
Il sorriso del tuo “Conte” aleggia su tutto dalla prima all’ultima riga facendosi beffa di tutti. Mi è piaciuto essere trasportata in una Bergamo che non c’è più, sei riuscito con le parole a dipingere quadri che rappresentano scene e luoghi di vita bergamasca.
Ho apprezzato la tua intelligente ironia, il tuo modo di scrivere ricercato. I personaggi, più che immaginarli, li percepisci. Credo che ogni lettore avrà “osservato” Don Luigi in un modo, Gian Giacomo e Bonifacio in un altro, il Conte no, il suo sorriso è uguale per tutti, lo vediamo attraverso la descrizione che ne fai che è straordinaria, tanto che il suo sorriso ci accompagna durante tutta la lettura.
Mi sono affezionata ai tuoi “Salani”, non mi stupirei un giorno di vederli rappresentati in teatro o al cinema.
Mi piace leggere, mi piacerebbe sapere scrivere come fai tu, ma mi appago per fortuna con delle buone letture. Quindi il mio augurio è che tu possa quanto prima ritornare ad immaginare ed a regalarci ancora minuti di sani e piacevoli “sorrisi”.
Con stima e affetto
Silvia Colombo in Mangione

Cara Silvia, che dire? Un grazie di cuore per le belle parole che mi hai voluto dedicare. Non hai idea di quanto sia per me ormai indispensabile questo dialogo con voi lettori. Quanto mi dia energia, e voglia di scrivere ancora. Mi piace in particolare quel che dici del conte Angelo, e del suo sorriso: che sia uguale per tutti, per tutti caro, prezioso. Mettendo insieme quel che mi riportano i lettori, mi sa che hai proprio ragione. [ccalz]

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