Daniela tra sorrisi e lacrime

Ecco le considerazioni di Daniela sul “sorriso”. Ho dovuto tagliare qua e là, cara Daniela, troppe le anticipazioni che nella sua lettera lei ha fornito sulla trama: metti che entra nel sito un novellino, uno che non ha letto il romanzo e si trova tutto – o quasi – già bell’e spiattellato… Però il succo del suo scritto resta: mi sembra di vederla la Daniela mentre ride di cuore all’Avis, mentre le viene giù qualche lacrima. Lo so che sarà dura scrivere un altro “fortunatissimo” romanzo, posso solo dire che ho voglia di provarci. [ccalz]

Ci tenevo come promesso nelle ultime presentazioni del libro cui ho partecipato, ad esprimerle il mio commento, la mia “recensione”.
Se le dico che ieri mattina, durante la donazione di plasma all’ Avis del Monterosso, ho dovuto interrompere la “lettura della lettura” del testamento del Conte perchè ridevo a crepapelle e temevo che mi uscisse l’ago dalla vena, lei mi crede?
Beh, questa mattina invece le lacrime si sono piano piano prima mescolate e poi decisamente sostituite alle solitarie risate di ieri (…grazie infinite a questo tempo inclemente che mi ha convinto a proseguire la lettura del libro sul comodo divano di casa mia, oltrechè a rinviare a data da destinarsi le pulizie domestiche inizialmente programmate).
Devo riconoscere che ci sono varie angolazioni di lettura per questo fortunatissimo romanzo: da parte mia le posso dire che dalla lettura del testamento in poi mi sono sentita perfettamente in simbiosi con Don Luigi, man mano leggevo mi sembrava di essere piccola piccola sulla sua spalla ed avevo proprio la sensazione di aiutarlo nel dipanare quell’intricassima matassa che il suo caro amico Angelo gli aveva lasciato. Veramente superbo, magistrale, essere riuscito a dar letteralmente vita a persone di totale invenzione…ma non troppo!
Io sono più giovane rispetto alle atmosfere illustrate nel romanzo, ma le ho comunque percepite nella mia infanzia, adolescenza, da certe espressioni per esempio della mia carissima nonna, quando sbandierava la mano nei confronti del mio nonno alludendo alle sue passioni di gioventù!
E poi, come non riflettere sull’argomento delle “case chiuse” rispetto alla situazione, anche della nostra splendida città, oggi! Come non pensare anche a quanti bambini e bambine concepiti da quelle donne che non hanno avuto un destino? E via di questo passo…
Insomma, confermo e sottoscrivo la perfetta e lucida analisi fatta nei mesi scorsi dalla mia cara amica Ida: è un libro mirabile, prezioso, che ti viene subito voglia di rileggere per riassaporare una volta di più i dettagli, le costruzioni grammaticali così semplici ma fulminee nel loro intrinseco significato.
Quindi, grazie davvero per questo regalo tanto più prezioso e…in bocca al lupo per il prossimo romanzo, visto che sarà un’impresa titanica riuscire ad imboccare una strada altrettanto fruttuosa di emozioni.
Con profonda stima
Daniela

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