Oltre Manica, altra manica

Dai, oggi mettiamo in fila tre-quattro notizie neanche troppo recenti dal mondo della scuola per provare a capire clima e tendenze. Oltre Manica: dopo i pessimi risultati degli esami, il nuovo preside della Great Yarmouth Charter Academy di Norfolk spedisce nella detention room – una specie di cella – coloro che masticano chewing gum o non indossano l’uniforme come si deve. Sulla stessa linea, all’Itsos Albe Steiner di Milano gli indisciplinati devono zappare il terreno sul retro dell’Istituto. Risultato: ortaggi gratis per tutti. Altra manica: in quel di Varese, una docente di matematica è indagata per aver dato 9 a tutta la classe, della serie ragazzi vi voglio bene. Pare non avesse proprio svolto il programma, e già che c’era men che meno interrogato: da qui il premio a zittire la platea. Infine, la ministra Fedeli si è detta favorevole all’uso degli smartphone nella didattica. E qui siamo alla terza via: non punire a capocchia, non premiare a vanvera, ma consentire a prescindere. La mia idea? In breve: promosso con riserva il “chi la fa la zappi”. Bocciati il modello inglese, la profe di Varese e pure la ministra. Perché? Perché si tratta di tre forme di resa complementari e convergenti: l’educazione può infatti compiersi solo nel segno della libertà; il voto deve comunque premiare il merito a partire dall’impegno e dai talenti; il fatto che ci siano in giro più cellulari che anime non autorizza a sposare la logica del cosa vuoi farci, schiudendo le aule ai telefonini con tanto di inchino e riverenza.

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