Blazer 2, mio fratello scrive

Mi ricordo che c’era questa ragazza che mi diceva: «Mio fratello scrive, è bravo, magari è un po’ fatto alla sua maniera, però se vuoi conoscerlo…». A quel tempo io collaboravo con la Lubrina editore, magari stavo pensando di mettermi in proprio, di fare altro oltre la scuola. Non che avessi le idee chiare, ma insomma. Fatto sta che a un certo punto l’ho incontrato questo Leo, il fratello di ’sta ragazza m’intendo, e mi ricordo di aver pensato che ci sono persone che non sai mai bene come prenderle per come sono fatte alla loro maniera. Ecco, il Leo è così, è alla sua maniera, che non cambierebbe neanche per chissà quale fortuna. Ha un carattere che è la sua beatitudine, una forma di coazione a ripetere che alla fin fine lo distingue. E poi da quelle dita saltano fuori storie che non sai dove le pesca. Insomma, siccome io ero sempre in caccia di qualcosa di nuovo per l’editore, qualcosa che ne valesse la pena, qualcosa da far vivere sulla carta, e mica solo: ecco alla fin fine il Leo l’ho incontrato, prima tappa del nostro particolare destino [segue].

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