7 parole, l’unico Torneo con inno

Jean Dubuffet, Il violinista (1944)

Forse non tutti sanno che 7 parole per un racconto è l’unico Torneo letterario al mondo che può vantare un inno su misura e dedicato. D’altronde, a ben vedere, 7 parole e 7 note si prendono per mano. Alla lontana, quest’inno è popolare alquanto, poi è stato rivisto niente meno che da Beethoven; l’esecutore è Marco V. Burder – più volte ospite su questo mio blog – che l’anno scorso ha accompagnato il dono con queste parole:

«Per complimentarmi con la tua originale iniziativa, ti mando un breve pezzo musicale vagamente ispirato a un’euforica canzone scozzese per bevitori, Come fill, che Beethoven restaurò e musicò su commissione nel 1817 insieme a decine e decine di altre, di cui si erano corrotte o smarrite le partiture. L’esecuzione col violino (fiddle) irlandese a orecchio, ovvero col violino da osteria, è opera mia, dunque non certo professionale. A volte mi diverto così, con l’unica approvazione dei miei cani. D’altronde: a chi suona da cane, dai cani l’applauso ululato. – Lo strumento è un lascito familiare, ritrovato fortunosamente vent’anni fa. Risale a un liutaio tedesco degli anni trenta del Novecento».

Ascoltatelo, non potrete far a meno di scandire il ritmo tra piedi e mani.


Il regolamento di 7 parole per un racconto edizione 2022, organizzato in collaborazione con la Rassegna della Microeditoria® di Chiari e il sostegno della FAI, Fondazione dell’Avvocatura Italiana.

1 Commento

  • Giusy Posted 5 Settembre 2022 11:00

    L’inno aiuta a comprendere lo stile e il mood. Bravi! Un Torneo letterario va preferito anche solo perché ha l’inno, gli altri mica ci hanno pensato.

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