La pagina dedicata al film “Gli anni e i giorni” su Facebook sta raccogliendo i primi contributi. Vi allego qui alcune immagini sparse che documentano la vita quotidiana delle classi in ogni angolo del Paese, con la segreta speranza che anche a voi venga voglia di aprire cassetti e far funzionare i neuroni per selezionare quei ricordi, quelle voci che possano aiutarci a dar corpo alla narrazione.
Qui abbiamo due momenti della vita scolastica, diciamo pure due quadri: la lavagna, luogo di interrogazione e tortura, ai miei tempi pure di punizioni; e la bacheca, luogo di incontro, di comunicazione magari primordiale eppure efficace, dunque luogo di attese, speranze, identità. Credo che ciascuno di noi alla voce lavagna e bacheca possa resuscitare chissà quante emozioni. E’ questo il senso di un film come “Gli anni e i giorni”: recuperare le emozioni di quanti hanno vissuto la scuola, quel mondo che ci riguarda, quell’orizzonte che non ci risparmia.
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