L’iPad e il giusnaturalismo

Magari non ci avete fatto caso, ma con l’avvento dell’iPad il mondo web sta cambiando. Non solo perché con il mobile (leggasi mobail) si è ovunque e sempre connessi, ma perché cambia il modo di fruire la rete. Quando mi ci avventuravo io le prime volte – sto parlando del lontano 1996 – la rete era una jungla priva di motori di ricerca, per trovare qualcosa dovevi farti furbo e provare e riprovare finché non la imbroccavi. Oggi è tutto diverso: ci sono miliardi di siti, una Babele di opportunità e contenuti, motori e cartelli che ti portano dove vuoi, o quasi. Ma i siti sono comunque troppi, ecco il punto. E così l’utente, stanco della vaghezza dei motori di ricerca, chiede più ordine: basta jungla, basta ricerche che ti portano via un sacco di tempo. Insomma, la metterei così: il navigatore cede parte della sua libertà di ricerca in cambio della certezza di trovare in fretta qualcosa di sperimentato e valido. Mica per niente si va tutti a sbirciare i commenti degli utenti. Questo fenomeno ricorda il dibattito giusnaturale dell’epoca di Hobbes e Locke: quali e quanti diritti sei disposto a cedere per la tua sicurezza? Quanta libertà metti nel piatto per poter stare tranquillo? Hobbes ci giustificava il Leviatano, lo stato assoluto, mica paglia. Con l’avvento del mobile funziona più o meno così: io rinuncio all’utopia della rete, alla libera esplorazione che chissà dove mi porta, e mi connetto per forza (visto che non ho tempo) a quei luoghi ove posso trovare tutto, o quasi, luoghi alla fin fine intesi come market place. Il recinto App store ne è la prova. Per chi sviluppa applicazioni, le famose app, o sei lì dentro, o non sei percepito, anzi non sei proprio. Questa vicenda non è necessariamente un male, ma di certo è un segnale: oggi vincono gli aggregatori di contenuti, che fanno ordine – cioè selezione – prima della nostra stessa ricerca. Solo loro che decidono chi passa e chi no, chi scende e chi sale. Ma la rete cambia perché è cambiato e sta cambiando il modo di praticarla, cambiano le nostre esigenze e di conseguenza il prodotto si adegua. E l’iPad di questa nuovo modo (mondo) di navigare è insieme causa materiale e finale, darsena e nave.
 

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