In memoria di Guido Galli

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In occasione del quarantesimo anniversario della morte del giudice Guido Galli, ripubblico questo post di 10 anni fa. Lo faccio ricordando i bei libri di Giorgio Fontana, che quel giorno non era neppure nato. Mi riferisco a «Per legge superiore» e «Morte di un uomo felice».

20.03.2010
Ieri ricorreva il trentesimo anniversario della morte di Guido Galli, magistrato bergamasco ucciso dai terroristi di Prima Linea alla Statale di Milano. Io quel 19 marzo 1980 ero in Università, al piano sotto rispetto all’attentato, stavo parlando con il professor Della Peruta. Ho sentito gli spari, li avevo presi per delle assi che cadono, c’erano dei lavori in corso. Ho fatto a tempo a vedere alcuni tipi mascherati, di Prima Linea pure loro, che spargevano fumogeni per le scale, e gridavano “Via via…” facendo tre gradini per volta. Ho fatto a tempo a vedere un corpo in terra, coperto non ricordo più da cosa. Me ne sono stato a distanza, per pietà e senso di oppressione. Senza chiedere, senza capire. A sera, sceso dal treno, entrai all’Eco di Bergamo per chiedere chi fosse quell’uomo. Nell’attesa, nel salottino scrissi una breve poesia, chissà dove l’ho messa. Venne un giornalista, raccontandomi tutto, mi chiese anche con gentilezza se volevo lasciare la mia testimonianza. Dissi di no, mi ritrassi. Lo faccio oggi, ancora con pudore.

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