Ferie? No grazie, ovvero Blazer 8

Certo, noi andavamo spediti, ma il resto del mondo era in vacanza, era pur sempre agosto. Per cui ci mancava un vero e proprio riscontro, visto che il libro in cantiere si doveva pur sempre mostrarlo al Boggi e all’editore. Morale, si andava sulla fiducia. A inizio settembre ecco i primi riscontri, che ricordo entusiastici ma può anche darsi che me la canto da solo. Ricordo un Boggi trillante, che a momenti ci abbraccia, ma facile che questa me la sono sognata. Insomma, componiamo il libro alla sveltissima e si va in libreria, senza nemmeno quel minimo di propaganda che fare un libro consiglia. Nel senso che i librai devono essere preparati, devono pur sapere che cosa stanno per spacciare. Ma noi ci eravamo divertiti troppo per badare a queste inezie, e in ogni caso ci avrebbe pensato il Boggi a farci da cassa di risonanza, con tutti i suoi bravi agganci nel mondo delle Pr e delle Maison varie. Il libro esce e, come favola insegna, è un successo: in primo luogo perché scuote delle certezze come minimo abusate (chi mai metterebbe in dubbio il Made in Italy?), perché intriga il fatto che non si sappia bene chi ci sta dietro lo pseudonimo, e poi le PR delle varie maison saltano su come delle aquile invocando la lesa maestà; e magari e infine anche perché è il libro è ben fatto, dai. Insomma, “Mercanti di moda” viene recensito alla grande da varie parti, conteso e discusso, esaurito in breve. E poi? [segue]

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