C’è tempo fino al 18 dicembre per inviare la propria opera al Concorso nazionale «Letteratura per la Giustizia», indetto dalla FAI, la Fondazione dell’Avvocatura Italiana, che edita tra l’altro il quotidiano «Il Dubbio». Giunto alla terza edizione, il concorso mi vede tra i giurati fin dalla prima. Ed ecco la grande novità: oltre a romanzi, racconti e poesie, i partecipanti – il concorso è aperto a tutti – potranno cimentarsi anche con la sezione del racconto in 7 parole, sempre rispettando la pertinenza con i temi legati alla Giustizia, ai diritti e al mondo carcerario. In dettaglio, il Premio si divide in quattro categorie, distinte in base alla natura dell’opera letteraria proposta dall’autore:
CATEGORIA A
Romanzi con un massimo 400.000 battute
CATEGORIA B
Racconti brevi con un massimo 20.000 battute
CATEGORIA C
Poesie con lunghezza inferiore ai 50 versi
CATEGORIA SPECIALE “7 parole per un racconto™”
Racconto composto da sette parole. L’eventuale titolo e i segni di interpunzione non si conteggiano, a differenza degli articoli che valgono ciascuno come una parola. I numeri arabi valgono una lettera anche se composti da più cifre. Come vedete,la sfida si fa ancor più intrigante e bella. Per inviare le proprie opere c’è tempo fino al 18 dicembre 2022, la premiazione avverrà tra il 18 e il 22 maggio 2023 nella prestigiosa cornice del Salone del Libro di Torino. Ecco il bando completo del concorso, comprensivo di scheda per la partecipazione, e-mail di contatto e premi.
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