Sette note in avibus

«Anche le sette note, pur non avendo alcun valore semantico in sé, possono costruire una frase (musicale) e persino un oggetto insonoro del mondo. Questo pannello di legno di tiglio (cm 35 X 110) l’ho scolpito ventidue anni fa. È la trasposizione in avibus delle prime tre battute del Contrapunctus 1, con cui si apre Die Kunst der Fuge di Johann Sebastian Bach. La punta del becco di ogni uccello si trova nella posizione della nota in partitura. Per sua natura mimetica e non diegetica, è un contributo fuori concorso».

Immagine e citazione sono tratte dalla mail di Marco V. Burder che, con questo contributo, impreziosisce il Torneo «Sette parole per un racconto». Riguardate senza fretta la scultura: mirabile e deliziosa, il richiamo in avibus è splendido e sagace, l’apparato mimetico semplicemente bello. Non pago di tanta meraviglia, l’autore mi allega una sua composizione musicale a contrappunto. E così il nostro piccolo Torneo letterario si eleva a musica, e visione.

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4 Commenti

  • Stefano Colombo Posted 24 Novembre 2021 20:30

    Mi piace molto la musica, non riesco a capire se è una chitarra o qualche altro strumento antico. E comunque sta benissimo con la scultura, perché è delicata e richiama appunto il fraseggio degli uccelli quando nessuno li sente, la mattina presto.

  • Miriam Nava Posted 23 Novembre 2021 15:10

    Scultore e compositore, un vero artista: complimenti! Peccato non sapere come si chiama, se è uomo o donna, di cosa si occupa.

    • Marco V. Burder Posted 24 Novembre 2021 09:17

      Grazie per il gradimento.
      Sono uomo, anziano.
      Mi sono occupato di filosofia; ora mi occupo di letteratura.
      Essendo dilettante in ogni settore, il nome non conta. Meglio l’opera.
      Non risulto presente in internet. Qui sono soltanto ospite occasionale.

      • Miriam Posted 24 Novembre 2021 10:12

        Grazie sig. Burder, è un onore che mi abbia risposto. Ammiro le persone come lei, capaci in tante arti e che però preferiscono stare in disparte. Non è da tutti.

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