E’ vero, in questi giorni sto parlando del film dedicato alla scuola e girato al liceo classico Paolo Sarpi di Bergamo, ma non solo, e non ho ancora svelato il titolo. Un po’ la scaramanzia, un po’ che ci si sta ancora ragionando, un po’ per tenere alta l’attenzione. Ma con una pagina su Facebook il dado è stato tratto: il film si intitolerà “Gli anni e i giorni”, e a seguire un sottotitolo esplicativo. Invito chi è di casa sul social a cercare la pagina e a diventarne amico. Una domanda per concludere: ma perché “Gli anni e i giorni?”. Uno dei prossimi giorni ve lo racconto come è nata la cosa, ma per ora non sarebbe male se qualcuno di voi provasse a interpretare il titolo: che c’entra con la scuola, con il liceo classico, con dei ragazzi alle prese con la maturità? Attendo spunti, fantastici premi alle migliori interpretazioni?
15 Commenti
Ho già infilato la calzamaglia sulla faccia…
Manolesta Bepz
P.S. Ovviamente, grazie, amici, per le parole di apprezzamento. Siete lo shiatsu del mio Ego. Ogni tanto ci vuole.
…'sta cosa si fa più intrigante della campagna elettorale, direi. Vabbé, "ci vuole poco!", tu dirai. Vero, ma visto che ci ammorba da mane a sera, una capatina da questa parti ci potrebbe salvare dal riflusso gastroesofageo… 🙂
Cari Mariangela e Beppe, siete così bravi e acuti che vi lascio le chiavi del mio blog. Non solo per dire la vostra, sempre e volentieri, ma per coinvolgere quanti più amici potete in quel che combinerò nei prossimi giorni. Che cosa? E, dai, una cosa alla volta…
In 5 anni ci sono 1825 giorni.
In quei 5 anni ho trascorso 1080 giorni al Sarpi, quasi il 60%.
Matematico (quindi assai poco sarpino) ma interessante, credo.
P.S. Prevengo l'obiezione di Caludio: nel calcolo non ho contato i giorni in cui ho impiccato, ovvio!
Beps Pitagorico
Cara Mariangela, il tuo post è bellissimo.
Lo conserverò negli anni, appunto!
I giorni punteggiano gli anni: caro Claudio questa frase va inserita nel film.
Se penso a quegli anni devo dire che alcuni "punti" indelebili provengono dal Sarpi… ecco il significato vero del titolo: brava Mariangela.
Il riconoscente Beps
Ragazzi, un commento più bello dell'altro! E tu, Mariangela, sei proprio ispirata. "I giorni sono i segni di interpunzione degli anni", meraviglioso!
Guarda, caro Claudio: sebbene atipico fui sarpino pure io.. e' come avere una S tatuata in fronte…
La nostra vita è fatta di anni: gli anni dell'infanzia, della scuola, della vita adulta, della libertà ritrovata (per chi la ritrova), della vecchiaia. Tante vite, insomma. Poi, ci sono i giorni. Quelli da ricordare. Nel bene e nel male. Quelli che hanno punteggiato gli anni, dando loro un colore particolare. Il giorno della prima comunione, del primo bacio, della tragica interrogazione o della premiazione per il bel risultato scolastico. Il giorno della nascita del primo figlio, dell'abbandono del passato, della morte di un padre, della crisi e della voglia di tagliarsi le vene o dell'improvvisa felicità insperata e ritrovata. Insomma, i giorni sono i segni d'interpunzione degli anni.
Riandando col pensiero alle nostre tante vite (io sono arrivata alla quinta), di giorni ne rimangono, forse, solo un pugno. Indelebili, ma solo un pugno. E solo i giorni sono fatti per essere narrati. Gli anni, invece, sono il titolo dei capitoli. :-)))
Niente male, Beps, davvero niente male.
Gli anni: COME ERAVAMO… adolescenti sarpini nel e fuori del "piccolo mondo" cittaltino.
I giorni: COSA FACEVAMO… adolescenti sarpini tra lingue morte e altre stranezze.
Bepsps
Il quesito è per tutti, ma proprio tutti, quindi avanti che c'è posto, Mariangela.
Il quesito è solo per studenti? E nel caso, per studenti canonici o per chi è convinto che, come diceva il Grande, gli esami non finiscono mai e, dunque, si sente sempre scolaro?
Certo, è uno degli spunti che abbiamo avuto anche noi. Ma gli anni? Quegli anni? Eh, tieni d'occhio queste colonne, caro anonimo, e ne vedrai delle belle.
del liceo ricorderemo i giorni non gli anni. credo che questa frase riassuma la mia interpretazione ovvero che in 5 anni ricorderemo giorni significativi. i giorni in cui abbiamo fatto la prima verifica o l'interrogazione in cui la prof ci aveva 'preso di mira' etc..
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