La foto del Carlo


Caro Claudio
non sono solito inviare le foto che realizzo, ma facendo un’eccezione alla regola ti allego volentieri lo scatto realizzato alla manifestazione Parolario. Spero che tu ti riconosca, io ti ho visto così! Un caro saluto.
Carlo Pozzoni

Eccola qui la foto del Carlo, quella della mostra di Como, la foto di Parolario per capirci. Il Carlo mi ha visto con la mano in primo piano, il perché è meglio se lo chiedete a lui direttamente. Ma attenti a come glielo chiedete, perché il Carlo è un po’ orso, a volte brusco, a volte gentile, ma vai a capire la percentuale. Certo è un artista dall’occhio fino, uno che non si sa come fa ma, quando ti mette in posa, si trasforma e allinea visioni. Secondo me lui la foto ce l’ha già in tasca non appena ti incontra. Sta a te essere all’altezza della sua visione. Mica tutti ci riescono, è chiaro, ma non è colpa del Carlo, no, è colpa del soggetto se per sbaglio non viene bene. Mica per niente quando vedi le sue immagini ti rendi conto che il Carlo apre gli occhi a quelli che fotografa. Nel mio caso, per dire, dalla sua foto salta fuori qualcosa che non sospettavo, cioè per meglio dire non sospettavo fosse così facile scoprire: con quel primo piano, quella mano, il Carlo ha svelato il mio mostrarmi e nel contempo nascondermi pure. Perfetto, semplicemente perfetto, cosa devo dire. Mi secca, non sapete quanto, ma è così. E se gli chiedi “Ma come fai, Carlo?”, lui magari indica la macchina fotografica, magari tira su le spalle, magari invece guarda altrove, tipo giù in basso, e poi muove le mani, le manone per meglio dire, fa una specie di cerchio in giro e la cosa si conclude lì. Insomma, non risponde, cioè ha già risposto quando ha scattato. E risponde ancora meglio quando vedi lo scatto. Basta guardare, in effetti, per capire che la tua domanda non ha sugo, meglio guardare, guardare e basta, come fa lui, che ancora continuo a chiedermi come fa. [ccalz]

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