La giusta distanza
La frase dell’anno la traggo dal «Diario notturno» (1946) di Ennio Flaiano. Suona così, semplicemente: «Le tragedie, come i quadri, vogliono la giusta distanza».
La frase dell’anno la traggo dal «Diario notturno» (1946) di Ennio Flaiano. Suona così, semplicemente: «Le tragedie, come i quadri, vogliono la giusta distanza».
In vista del giorno del Ringraziamento il New York Times ha pensato bene di chiedere ai suoi lettori un motivo per dire grazie a un anno così complicato come il 2020. Ebbene, è stato letteralmente sommerso di messaggi, a riprova che la speranza...
Vien da pensare che non sia la colpa il tema prevalente dell’ultimo romanzo di Mario Schiani, Quel dolce nome (Giovane Holden Edizioni). Eppure, entro la cornice di una stanza d’ospedale, veniamo a sapere che il protagonista ha commesso qualcosa...
Se non ho fatto male i conti, tra i quadri della mostra dedicata a Peterzano la Madonna appariva raffigurata ben undici volte. Nove le opere di Peterzano, una ciascuno per Tiziano e Veronese. In queste opere stupisce la variopinta cromia del...
Ci son dipinti che ammiri reverente, altri li passi via perché proprio non ci siamo, altri ancora ti mettono a disagio, vedi quel che capitò a Stendhal nel 1817 a Firenze. E poi ci sono quadri che fanno sorridere. Sì, avete letto bene: sorridere...
Che anno era? Chiedetelo a Ildo Serantoni, quel giorno c’era anche lui che è molto più preciso di me. Fatto sta che andiamo a trovare Tino Sana per chiedergli di far da partner a un libro dedicato al Giro d’Italia in quel di Bergamo...
Nell’aprile del 1770 il tredicenne Mozart varca la frontiera italiana. Rimane per oltre un anno nel nostro Paese, cercando ogni pretesto per differire il ritorno in patria. Il punto culminante del suo Grand Tour è Venezia, dove il giovane...
L’indice poggia sullo scalmo, dosa il segno: così la stilografica secerne le parole. E il pensiero si china sulla carta.
In occasione del quarantesimo anniversario della morte del giudice Guido Galli, ripubblico questo post di 10 anni fa. Lo faccio ricordando i bei libri di Giorgio Fontana, che quel giorno non era neppure nato. Mi riferisco a «Per legge superiore»...
Speculari, due tronchidi cono formanola moka, strettain vita la polverescura. Il filtropesca l’acquain superficie nera.
A intervalli regolari il frigorifero si scuote, un sussulto precede il moto. Quanto basta, poi tace. Lavora di conserva.
Strana la natura del bicchiere: di lato moltiplica lo sguardo, dal fondo tutto piega a miniatura. Assume il colore di quel che contiene, ma lo plasma a sua misura. Non sempre quel che è trasparente è chiaro.