Gay o Islam?

stream_img Succede a Londra. Una donna sponte velata se la prende con un orgogliosissimo gay al grido di “Shame on you” (Qui il video). Un poliziotto li separa, anzi allontana l’uomo, ma lei mica si calma, gliene dice di ogni. Il filmato ha fatto il giro del mondo, tutti a cliccare perplessi, a chiedersi da che parte stiamo: orientamento sessuale o fede stile burka? Per risolvere l’arcano, richiamo un libro di quasi 20 amni fa, “Denti bianchi”, il folgorante esordio di Zadie Smith. Il romanzo narra l’amicizia tra una famiglia inglese, i Jones, e una bengalese, gli Iqbal, uniti dal fatto che i due “vecchi” si erano conosciuti in guerra. L’oriundo Samad ha due gemelli, e non sa come risolvere il tema della loro educazione. C’è anche un problema di budget, ovvio, ma la questione vera è quella della religione. Insistere o no sui precetti religiosi in un contesto tanto diverso come quello londinese? Se la ragiona a lungo con l’amico indigeno Archie, poi decide salomonicamente: un ragazzo resterà a Londra, accedendo all’educazione top di gamma, bella laica e à la page; l’altro se ne tornerà in Patria in situazioni parecchio cheap, per non rescindere il legame con la tradizione. Tutto a posto? Mica tanto: uno dei due gemelli si farà fondamentalista convinto, creando problemi a non finire. Già, ma quale di due? Ma quello educato in England, ça va sans dire! L’altro gemello si scoprirà perfettamente british, si vede che l’aria delle colonie profuma di Occidente. Ecco allora il punto: l’altro ieri a Londra è andata in scena una contraddizione ineliminabile, irrisolvibile, costitutiva, nel senso che ne va dell’io, del soggetto, che solo nel confronto si comprende e ritrova. Succede tra due gemelli, figurasi per strada. Ciascuno di noi è quel che l’altro non è. Se abolisco la differenza è davvero finita. Se abolisco il conflitto che talvolta nasce, idem. E’ la differenza che ci costituisce, custodiamola per bene. Ho capito, ma in questo caso specifico dove pende maggiormente la ragione? Gay o Islam? Facile, la ragione sta in un confronto – e se capita pure conflitto – senza violenza. Non scambiatela per tolleranza, che è altra cosa: la tolleranza non dirime, semmai annacqua in un mi va bene tutto basta che stia al suo posto. No, ci vuole più coraggio: più sei diverso da me, più mi sei necessario. Non ti devo necessariamente abbracciare, magari non sei il mio tipo – appunto – però mi aiuti a comprendere quel che (non) sono. Quindi: grazie, perché se tu non ci fossi dovrei inventarti. E sai che fatica.
 

2 Commenti

  • Alfredino Posted 9 Settembre 2019 12:58

    Non si sa più da che parte stare, rivoglio il Muro di Berlino!

  • Alberto Bonacina Posted 1 Agosto 2019 12:17

    I successivi libri della Smith non valgono certo il primo, me lo ricordo bene. Grazie per averlo ricordato in un contesto così diverso e così affine.

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